di Gloria Ajello

Vittorio Sgarbi colpisce ancora! Dopo “i Tesori nascosti” ritorna alla Pietrasanta con “il Museo della follia :da Goya a Maradona”. Si snoda sempre come un labirinto ma l’effetto viene accentuato dal puntamento luci molto particolare :come nelle patologie mentali si passa dalla luce più accecante al buio più totale, così il percorso è un ‘alternanza di giorno – notte della mente umana. Si ha l’ impressione quasi di essere trasportati nei meandri più occulti della psiche umana turbata, ed anche il visitatore, grazie alla sapiente “messa in scena” delle opere stesse, viene avviluppato nelle spire del disagio :una specie di “Quadri di un ‘esposizione” di Milano  Mussorgsky senza musica.

Non potevano mancare le opere di Antonio Ligabue con lavori che sono da considerarsi un’ appendice della mostra del succitato autore al Maschio Angioino.

Colpisce molto la riproduzione dell’ “apribocca”, una specie di punteruolo in legno che, tramite una scanalatura a codice, serviva ad aprire la bocca dei pazienti recalcitranti ai trattamenti somministrati nei manicomi quali gocce o pillole.

 

  

Ma l’incredibile si raggiunge con la foto del piede di Maradona :un breve video spiega come mai era capace di fare mille acrobazie calcistiche, le quali gli sono valsi il nomignolo di “pibe de oro”. La mostra chiuderà i battenti il 27 maggio 2018 .