di Augusto Cassandro

Un rettangolo nero e poi lo straziante messaggio di Sal Da Vinci su facebook, del quale riportiamo le parole “Scusatemi se posto questa foto, si é spento mio padre, un pezzo della mia vita che se n’è andato… Ti ho sentito al telefono, come ogni sera, per la buonanotte, e per informarti di tutto, sento l’eco della tua meravigliosa voce che non se ne va… Avrei voluto abbracciarti almeno per l’ultima volta, ma non ci sono riuscito, spero solo che il Signore aiuti me e la mia famiglia a superare questo momento difficile… Ti amo pa’… Sei e resterai per tutti noi un grande padre e un grande uomo”.
La notte tra domenica 10 maggio a lunedì 11 a causa di un infarto, Napoli perde l’ennesimo figlio, che con la sua arte canora per decenni la ha degnamente rappresentata.

Mario Da Vinci, al secolo Alfonso Sorrentino, voce amatissima e artista eclettico, raccoglie grandi successi nella sua città : dal Festival di Napoli, del quale vince l’edizione del 1981 con la canzone ‘A mamma, alla sceneggiata che con immensa bravura ne consacra il ritorno negli anni 70. Per scelte artistiche decide di trasferirsi con tutta la famiglia negli States, dove la signora Nina da alla luce Sal. I suoi successi e la fama lo portano a ricevere grossi consensi in tutta Europa ed in Australia vantando in breve un primato tra il 1964 e il 1983 di dischi incisi: 13 album e quarantaquattro 45 giri. A metà anni settanta in coppia con il figlio Sal – all’epoca un bambino – incide l’album Miracolo ‘e Natale, in occasione del quale si forma la compagnia teatrale Mario & Sal Da Vinci ed in cui prende parte anche Nunzio Gallo.

Nel 1978 avviene il debutto cinematografico sotto la direzione di Carlo Caiano con ” Figlio mio sono innocente “, nel 1979 esce “ Napoli storia d’amore e di vendetta “ con la regia di Mario Bianchi e nel 1984 con la regia di Ninnì Grassia “ Il Motorino “.

Nel 2008 ritorna alle scene, in coppia sempre con il figlio Sal sotto la direzione di Gino Landi nello spettacolo “ Canto per amore “.

Nonostante la straordinaria fama Mario Da Vinci era un uomo semplice, amico di tutti, rispettoso e disponibile verso chiunque volesse parlare con lui. Gli aneddoti che si potrebbero raccontare sarebbero tantissimi, come quello relativo agli esordi del suo successo dovuto in parte a Carlo Pignatelli che, accortosi della sua voce, lo ingaggio per una festa, il compenso furono cento mandarini. Subito dopo arriva la festa di S. Antonio è da qui la sua devozione a Santo al quale promise: “Se avrò successo qui, tornerò sempre a cantarci, gratis “. Tutte le mattine lo incontravi per le vie del quartiere Chiaia perché da nonno premuroso, si preoccupava delle nipotine che accompagnava spesso personalmente a scuola.
Sempre pronto a mettersi in gioco, come nell’ improvvisazione creatasi nel concerto di Sal all’Arena Flegrea nel 2011, l’anfiteatro era gremitissimo di fans; appena Gianni Simioli, che era sul palco per presentare la serata, scandì l’invito a salirci, il pubblico si unì in una standing ovation lunga quanto tutto il periodo dei brani cantati in coppia con i figli Sal e Gino. L’umiltà è stata una costante della sua vita e della sua carriera, non è retorica se diciamo che la Napoli classica ha perso un altro grosso pezzo di cuore e arte.  I funerali sono stati celebrati nella Chiesa degli artisti a Piazza Trieste e Trento oggi 12 maggio 2015 alle 11,30.