“Non ragioniam di loro, ma guarda e passa”. Devono pensarla così le tante persone che, ogni giorno in osservanza di un attraversamento pedonale tutt’altro che agevole, tentano di guadagnare il corridoio che conduce da Piazza della Repubblica alla Via Riviera di Chiaia. Nel riassetto della viabilità post-apertura stradale della zona colpita dal crollo dello scorso 4 marzo di Palazzo Guevara, appare poco rassicurante il sistema pedonale attualmente in uso, atto a bypassare i civici 66 e 72, ancora sottoposti a sequestro. Nonostante la segnaletica stradale e i limiti di velocità, sono numerosi gli automobilisti indisciplinati che rischiano – complice una curva cieca- di investire qualche povero malcapitato. Per poter attraversare infatti, i pedoni devono incanalarsi in una serie di corsie create mediante barriere New Jersey fino a raggiungere la meta agognata, il semaforo. Una volta oltrepassato il primo tratto di strada, si entra in un corridoio che costeggia il cantiere dell’Ansaldo per poi nuovamente fermarsi ad un semaforo e imboccare l’ultimo segmento pedonalizzato della Riviera. Se è disagevole di giorno, c’è da chiedersi d’inverno, di sera, con scarsa illuminazione, magari in una bella – si fa per dire – serata di cattivo tempo, con quale animo si percorre questo “camminamento”. Al pericolo stradale si aggiunge la probabilità di essere più facilmente preda di malintenzionati visto che, il corridoio in questione, non fornisce vie di “fuga” se non quelle date dall’ingresso e dall’uscita.
Tanti i residenti della Riviera di Chiaia a chiedere un’alternativa più sicura.

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