20130923-113325.jpg Quattro giornate potrebbero essere poche per avere certezze. Ma la partenza sparata del Napoli e della Roma consente di ritenere le squadre affidate a due nuovi tecnici stranieri, Benitez e Garcia, autorevoli candidate allo scudetto.
Hanno avuto un differente approccio a questa stagione, anche se entrambe hanno ceduto pezzi pregiati: Cavani per il Napoli; Lamela e Osvaldo per la Roma. Peraltro, c’erano situazioni ambientali differenti da gestire dopo la scorsa stagione, chiusa dal Napoli in Champions League e dalla Roma fuori dal circuito internazionale, con il doloroso ko nella finale di Coppa Italia contro la Lazio. Garcia ha saputo ricostruire tecnicamente e moralmente la squadra che veniva da annate pesanti con Luis Enrique e Zeman. Benitez ha confermato sulla panchina azzurra le sue straordinarie capacità di allenatore e di psicologo: visto come sorrideva negli spogliatoi del Meazza prima del via, mostrando con la bottiglia d’acqua con il nome dello sponsor e scherzando con Behrami? Negli studi di Sky Sport Costacurta si è stupito, d’altra parte lui ha vinto con due allenatori che avevano tutt’altro carattere, Sacchi e Capello.

Benitez non ha vissuto una tranquilla serata, come lascerebbero pensare i gol in apertura di primo e secondo tempo firmati da Britos e Higuain, che ha stravinto il duello con Balotelli, che si è confermato un attaccante forte ma un giovane uomo isterico. Se l’è presa con i suoi giocatori per un atteggiamento troppo difensivo: il Napoli s’è fatto schiacciare dal Milan, non ha proposto gioco sull’1-0 e nel finale – così come era accaduto nel match di Champions contro il Borussia – ha rischiato di incassare il pareggio. Questa squadra ha personalità e autostima, però ha ancora bisogno di tempo. Benitez scherza sulla cifra dell’attuale stato di forma degli azzurri («Siamo passati dal 72 al 73 per cento»), ma sa che occorre pazienza per essere fino in fondo una squadra.

Napoli e Roma hanno campioni e gioco, hanno due piazze straordinarie e sostenerle e a distanza di molti anni (il 1990 per gli azzurri e il 2001 per i giallorossi) possono ambire allo scudetto. Le altre big non hanno perso colpi nell’ultima giornata. Sarà interessante giovedì il confronto tra l’Inter di Mazzarri e la Fiorentina di Montella mentre nel turno infrasettimanale (mercoledì) il Napoli farà scattare il turnover – al Meazza si sono visti giocatori appannati come Insigne – e affronterà il debolissimo Sassuolo che riesce a fare notizia soltanto perché il suo patron è il presidente di Confindustria, Squinzi.
Di Francesco De Luca
Fonte: Ilmattino