20130604-080917.jpg Attento Benitez che Napoli non è Milano. Parola di Ciro Ferrara, uno che la piazza partenopea la conosce fin troppo bene. Per l’ex azzurro una mattinata parlando ai ragazzi dell’Istituto Righi di viale Kennedy. Agli studenti una lezione sui comportamenti da tenere per prevenire le malattie, a Benitez qualche consiglio per calarsi immediatamente nella realtà partenopea. «Napoli è una città che vive di calcio – ha detto – lavorare qui è molto bello ma anche difficile perché c’è una grande pressione. Benitez dovrà essere molto bravo sia sul campo che fuori perché dovrà gestire le attese. L’esperienza di Milano gli servirà ma Napoli è un’altra cosa. Forse è una piazza più difficile ma per uno come lui sicuramente più stimolante. Mi auguro che gli venga concesso il tempo necessario per impostare la squadra come lui la vuole». Avvertimenti, ma anche la certezza che sia la persona giusta per Napoli. «Tecnicamente è il profilo migliore che si poteva scegliere per la dimensione internazionale che la società si vuole dare. Lui è una garanzia. Il Napoli vuole migliorarsi. Questo significa arrivare primi, ma non sarà facile». Presto per parlare di lotta scudetto del prossimo anno. «Nessuna squadra si è ancora mossa. È chiaro che ormai il Napoli è tra quelle squadre al top del calcio italiano che possono ambire a vincere il titolo, ma non è l’unica. Per competere a certi livelli, soprattutto in Champions, la squadra azzurra ha probabilmente bisogno di aumentare il proprio parco giocatori con calciatori abituati a giocare a certi livelli». Intanto bisognerà cambiare modulo. «Non credo possa rappresentare un grande problema, anche se tutto poi dipenderà dai risultati come sempre. Se non ci saranno si dirà che questo cambio ha creato qualche scompenso». Ultima battuta sull’Under 21 che si appresta a disputare le finali degli Europei. Azzurrini di cui Ferrara era l’allenatore prima di cedere il passo all’attuale tecnico Devis Mangia. «Abbiamo una squadra molto forte e ci giochiamo un titolo importante. Molti oggi sono titolari in serie A. E sono cresciuti anche come personalità, dopo tante gare internazionali di alto livello che li hanno maturati». Di Gianluca Agata
Fonte: ilmattino