di Benedetta Rodriguez

 

Troppi stereotipi aleggiano attorno la musica techno che, in particolare, dai più, non è vista di buon occhio. Eppure ad oggi, nei locali è possibile incontrare persone di tutti i tipi: strampalati o studenti, rampolli di buona famiglia, professionisti e via discorrendo. Insomma, i frequentatori dei club non sempre rispecchiano un target ben preciso.

Spesso ci si avvicina al mondo dei club carichi di preconcetti. Dall’esterno si guarda a questi luoghi come mete predilette talvolta da persone che non abbiano un percorso e uno stile di vita sano, che tutti i mali siano in agguato nella penombra di una colonna sonora assordante. Niente di più errato.   Allo stesso modo, però, è illusorio credere che tutti vivano il club come un luogo sociale, arrivando a cogliere tutti i processi che lo compongono; soprattutto è difficile che persone che frequentano occasionalmente i club abbiano la possibilità di fare quest’esperienza in modo completo.

Chi comprende tutto ciò, è definito “clubber”. Sebbene questo termine sia stato fin troppo utilizzato e quindi svalutato, viene qui usato per intendere quelle persone che conoscono tutti i locali della loro zona, i dj del loro genere, che hanno magari un PR di fiducia, e che vivono la musica e parlano tutta la settimana degli eventi che si terranno. Insomma, persone per le quali frequentare i club non è un passatempo da weekend come un altro, ma un vero e proprio stile di vita.

In questa prospettiva, il club assume quasi la valenza di istituzione: uno spazio che racchiude varie dinamiche sociali in cui ogni componente ha il proprio ruolo. Dagli alti vertici, organizzatori, proprietari dei locali e manager dei dj, fino alla fitta rete di PR e “sotto PR” per poi giungere ai clubbers.

Vediamo quindi che quello che in apparenza può sembrare la ricerca di un’ evasione completa, mentale e sensoriale, si ritrova all’ interno di schemi ben precisi che vanno oltre la mera organizzazione tecnica.

Esiste un background innanzitutto culturale; la musica techno fa parte di un percorso storico e ha generato un cambiamento significativo per la società. Una fenomenologia in tutti i sensi. Spesso gioca un ruolo fondamentale il bisogno di evasione dalla realtà, è il caso di personaggi più o meno importanti che si sentono “stretti”, soffocare nel proprio ruolo sociale e cercano una nuova realtà sociale diversamente ordinaria e regolata. Una società “su misura” da riscoprire nelle dinamiche del club.