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Verona – Tre squilli. Tre rintocchi. Tre colpi battuti con estremo vigore dalla corazzata azzurra nel giorno più importante, nella partita più importante, probabilmente l’unica che il pubblico partenopeo “sente” più di quella contro la Juventus.
Tre gol a un Verona reduce da otto vittorie interne su nove gare disputate al Bentegodi, il miglior ruolino di marcia dai tempi dello storico Hellas di Osvaldo Bagnoli.
Prestazione intelligente, quella del Napoli. Una prestazione assolutamente autoritaria, da grande squadra, un Napoli grande giocando da “piccola”, contropiede quasi “mazzarriani” orditi magistralmente, il più letale di tutti in occasione della rete del 3-0 di Dzemaili che ha chiuso i giochi.
I ragazzi di Benitez giungono al giro di boa con 42 punti in cascina, come mai prima; in proiezione sarebbe perfetta media scudetto, se non fosse per Roma e Juventus che stanno viaggiando a velocità supersonica, con un bottino ancora più congruo.
Dopo questo turno di campionato è emersa in maniera ancora più chiara la frattura netta fra le prime tre della classe e le altre diciassette compagini, non tanto in termini di punti, quanto sotto il profilo del qualità del gioco espresso e della caratura tecnica dei singoli.
Un girone d’andata che racconta di un attacco stratosferico, una mole incredibile di gol distribuita in maniera più o meno omogenea tra tutti gli uomini dell’attacco, a fronte di una difesa, però, non propriamente impeccabile.
È forse questo il dato che meglio di qualunque altro riassume la distanza fra il Napoli e i due club che lo guardano dall’alto. Pesano i punti lasciati per strada contro Sassuolo, Parma e Udinese, troppi per una squadra che vorrebbe avere velleità di titolo.
In previsione del lungo stop di Behrami (minimo due i mesi di recupero necessari allo svizzero), un rinforzo nella zona mediana è doveroso, considerando che nè Inler nè Dzemaili hanno caratteristiche proprie di un interditore classico.
Sensazionale, oramai si può dirlo, l’impatto di Mertens sul campionato italiano: arrivato tra lo scetticismo generale, il folletto belga si sta rivelando pedina fondamentale nello scacchiere azzurro, sempre più titolare inamovibile agli occhi del tecnico spagnolo.
Col primo gol in campionato di Insigne, le note positive dell’ultima di andata aumentano: fondamentale trovare la via della rete anche in campionato per il talento di Frattamaggiore, miglior auspicio possibile in vista di un girone di ritorno da vivere da protagonista.
È lui l’uomo copertina: il gol di un napoletano al Bentogodi, si sa, vale sempre doppio; quale spinta migliore per iniziare la scalata verso il sogno brasiliano di quest’estate?
Le premesse sono più che mai incoraggianti.

Aspettando il mercato.