Inaugurato questa mattina a Napoli l’ascensore di Monte Echia, due veloci elevatori in grado di condurre in pochissimi secondi residenti e visitatori da Santa Lucia a Pizzofalcone. “Restituiamo un pezzo della città a Napoli e a tutto il mondo. Dal Lungomare, in brevissimo tempo, anche i turisti potranno raggiungere uno dei luoghi simbolo di Napoli”. Con queste parole, il sindaco Gaetano Manfredi, ha affrontato il discorso della riqualificazione dell’area di Monte di Dio che prevede, entro l’estate, l’apertura della linea 6. Due cabine dalla capienza di circa diciotto persone ciascuna – sono state messe in moto stamane alla presenza dell’Assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza e del direttore generale di ANM Francesco Favo – per traghettare istituzioni e giornalisti nel cuore delle origini della nostra città. I lavori di progettazione e realizzazione degli ascensori sono durati ben 15 anni, coadiuvati dalla indispensabile consulenza professionale del Comando dei VV.FF di Napoli.

Uscendo dalle cabine di monte Echia, proprio nel tratto panoramico di Pizzofalcone, ci si imbatte in una vista mozzafiato, laddove Lucullo aveva fatto edificare una maestosa Villa, proprio nel luogo in cui i Cumani avevano fondato Partenope. Nonostante l’incuria e l’abbandono (evidenti i segni di pittura sull’opus) i resti della villa di Lucullo dove il console romano, una volta ritiratosi dalla scena politica nel 59 a.c., dedicò gli ultimi anni della sua vita a studi filosofici e letterari, sopravvivono a testimonianza di un passato da valorizzare. A pochi passi dal belvedere, discendendo per le rampe a piedi, in direzione Santa Lucia, è possibile ammirare un’altra perla di architettura: Villa Ebe. Ritenuto un piccolo gioiello neogotico, oggi la struttura versa in uno stato di degrado totale. Ci si auspica che la zona – conosciuta ai più come location della serie tv “I bastardi di Pizzofalcone” – torni ad essere polo culturale e storico della città partenopea.

Villa Ebe
Archivio di Stato Pizzofalcone
Resti della Villa di Lucullo