Dubai (Emirati Arabi). Il team Victory di Arif Al Zaffein e Nadir Bin Hendi bissa il successo della settimana scorsa a Fujairah, conquistando anche il gran premio nelle acque di casa. Sono loro i primi nel Dubai Grand Prix, secondo round del mondiale UIM XCAT World Series, con una gara impeccabile che li vede precedere Rashid Al Tayer e Faleh Al Mansoori su Abu Dhabi 5 e il duo svedese Erik Stark – Mikael Bengtsson su Swecat Racing. Una partenza fulminante di Abu Dhabi 5 li porta davanti a tutti, a lottare con Victory. Dietro, Swecat e Gold Coast.Australia cominciano la loro personale battaglia per il terzo posto (anche un contatto fra le due barche, per fortuna senza danni) confermando come al momento siano loro i più vicini ai due team degli Emirati. Le strategie dei long lap rimescolano in parte le carte, perché ognuno sceglie il momento più conveniente, di solito proprio quando il duello ravvicinato con un avversario non permette di dare il massimo. Ed è proprio questa la scelta giusta di Victory, che si toglie dall’ingaggio con un giro lungo all’inizio e poi comincia a spingere fortissimo. Quando sono gli avversari a dover fare il loro, rientrano dietro. Intanto Gold Coast lamenta un problema a un motore e perde terreno, da Dubai 33 e Carpisa Yamamay. E’ proprio la barca di Alfredo Amato (all’acceleratore) e Diego Testa (al timone) la prima fra quelle italiane, a ripetere un quinto posto come nella prima gara. Secondi fra i nostri, Luca Fendi e Giovanni Carpitella su T-Bone Station sono anche i primi al traguardo con i motori a due tempi, che scontano un notevole gap di potenza rispetto ai nuovi XCAT Mercury ROS 400. Il balance of power, che permette loro di correre con circa 300 Kg in meno degli avversari, non è sufficiente a colmare il divario di prestazioni sui tratti veloci. Subito dietro gli altri due team italiani: ottavo Fujairah Team di Serafino Barlesi e Alex Barone, e nono Six di Matteo Nicolini e Tomaso Polli (anche questi ultimi con i “vecchi” propulsori). 

Il team manager di Victory ci spiega meglio la loro gara: “Ci siamo trovati dietro e allora abbiamo studiato una strategia. Non volevamo correre rischi, era meglio sfruttare bene i long lap. Quando hai una barca veloce, un team che lavora sodo, e due piloti fortissimi…sai che puoi recuperare e vincere”.
E proprio sui piloti, non risparmia complimenti: “Arif e Nadir sono i migliori, non ci sono altre parole. Sanno sempre quello che fanno, hanno sempre la situazione sotto controllo. Non hanno perso la concentrazione anche questa volta e alla fine abbiamo ottenuto la vittoria”. 

“E’ stata una gara entusiasmante”, afferma da parte sua Mikael Bengtsoon di Swecat. “Abbiamo lottato prima con Gold Coast, poi la strategia ci ha portato a rientrare dietro a Dubai 33 ma credevamo che avessero ancora da fare un giro lungo. Quando abbiamo capito che non era così, abbiamo cercato di superarli e siamo riusciti a salire sul podio. “Fantastico, due podi in due gare”, aggiunge il compagno Erik Stark. “Chi poteva immaginare che avremmo iniziato la stagione così!”. 

Ma il weekend del Dubai Grand Prix non è ancora finito. Domani, Sabato 16 Aprile, dopo una ulteriore sessione di prove libere si disputerà lo Speed Cat Run. La sfida di accelerazione uno contro uno, a eliminazione diretta su un rettilineo di un chilometro, si è confermata negli ultimi anni sempre spettacolare per i piloti e soprattutto per pubblico e spettatori. Inoltre, in palio ci sono altri punti che si sommano alla classifica generale. 

La scorsa settimana a Fujairah tre barche fra le prime quattro classificate avevano i vecchi motori Mercury Racing 2.5 EFI: quindi sarà anche una buona occasione per i nostri Nicolini-Polli su Six e Fendi-Carpitella su T-Bone Station per dire la loro.