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Dortmund – Serviva un’impresa, l’ennesima di questa stagione: non è arrivata.
Il Napoli esce sconfitto dal Signal Iduna Park, con la qualificazione appesa a un filo, dal momento che ora servirà aver ragione dell’Arsenal addirittura per 3-0.
Un passivo forse troppo pesante quello patito dagli azzurri, un 3-1 che non rispecchia l’ottimo atteggiamento avuto dagli azzurri per tutta la durata del match.
Tuttavia, nonostante il rigore assegnato in occasione della prima rete giallonera sia stato quanto meno generoso, i ragazzi di Benitez hanno sprecato troppo. Quando si gioca a questi livelli, purtroppo, le palle gol si contano sulle dita di una mano e, se si vuole competere con i mostri sacri, bisogna saperle capitalizzare con freddezza e cinismo. Un’azione è emblematica in tal senso: Higuaín a tu per tu con Weidenfeller, gol fallito, cambio di fronte repentino, 2-1 di Blaszczykowski. È stato questo il crocevia della gara.
Contro un Borussia decimato dalle assenze in difesa, schierare un centrocampo a tre, di maggiore consistenza e vigore, sarebbe potuta essere una mossa adeguata per tenere testa ai quattro attaccanti del Borussia, notori per i numerosi scambi reciproci in velocità e le triangolazioni volte ad allargare le maglie avversarie.
Benitez ha inteso dare fiducia a Pandev, restando fedele al proprio credo, non snaturando la mentalità della squadra, preferendo attaccare la squadra di Klopp faccia a faccia, con modulo speculare, piuttosto che propendere per una tattica attendista e un modulo di maggior copertura.
Troppi gli errori tecnici individuali (vedi Armero in occasione del terzo gol), troppi i contrasti persi.
L’approccio alla gara e la mentalità, lo si è già detto, sono stati encomiabili, ma a questi livelli non basta. Il Napoli è parso in difficoltà al momento di impostare la manovra; dopo aver recuperato palla, innescare gli attaccanti risultava sempre problematico, vuoi per il pressing alto dei tedeschi, vuoi per l’eccessiva lentezza in fase di costruzione di gioco.
Il Borussia, si sa, fa della rapidità d’esecuzione uno dei propri punti di forza e stasera affondare nella metà campo avversaria è stato fin troppo facile. L’assenza di Zuniga inizia a farsi sentire più del dovuto, considerato che Armero non dà le garanzie necessarie in fase difensiva e che il neo acquisto Réveillère non è schierabile in Champions. Insigne, da quando è entrato, ha creato continui grattacapi alla difesa tedesca, a prescindere dal gol dell’1-2 che aveva momentaneamente rimesso in partita il Napoli.
L’Arsenal, da par suo, ha liquidato il Marsiglia senza particolari patemi: in questo girone, dunque, con 12 punti (bottino che in qualsiasi altro raggruppamento sarebbe sinonimo di passaggio del turno) si rischia di non aver accesso agli ottavi di finale.
Terza sconfitta consecutiva, certezze che iniziano a scricchiolare: ecco le prime difficoltà della gestione Benitez, il quale si trova ora a dover fare i conti con la vetta della Serie A già discretamente lontana e con un approdo agli ottavi di finale praticamente impossibile.
Bisognerà riorganizzare le idee per uscire dal tunnel il più presto possibile, perchè lo spettro di una stagione anonima è sempre al varco.
L’impresa è difficile, ma non impossibile.