E’ tutto pronto a Fujairah, negli Emirati Arabi, per l’inizio del campionato mondiale 2016 UIM XCAT World Series. Una stagione che inizia con una serie di novità ma con le stesse emozioni viste nelle edizioni precedenti. A sfidarsi in acqua 14 team e 28 piloti di altissimo livello, che correranno con due tipi di motori, barche modificate e una nuova formula per rendere le qualifiche ancora più spettacolari. L’adozione dei nuovi motori fuoribordo 4 tempi Mercury Racing, 400 CV ciascuno invece dei circa 300 dei precedenti, non è imposta da regolamento per il primo anno: sono però ben 11 i team che hanno optato per questa soluzione. Gli altri restano ai due tempi, meno potenti ma anche più leggeri e soprattutto ben conosciuti. Chi ha preferito la novità ha dovuto modificare le barche, a causa di una diversa distribuzione dei pesi e delle forze in gioco. Ciascuno ha intrapreso la sua strada, qualcuno ha addirittura allungato la propria barca di un metro per trovare il bilanciamento migliore. 

Il nuovo format per la pole position porterà ancora più emozione. Con uno svolgimento simile alla Formula Uno FIA, le qualifiche sono divise in tre sessioni. Al termine delle prime due i cinque peggiori tempi verranno scartati e partiranno in gara, rispettivamente, dalla terza e dalla seconda boa. I quattro più veloci avranno accesso alla prima boa, la più vicina alla prima virata. Ma per decidere chi sarà davanti a tutti, i top 4 avranno a disposizione un solo giro veloce. Concentrazione, scelte ottimali e anche un po’ di fortuna decideranno quindi i polemen. 

La rappresentanza italiana è sempre una delle principali nel mondiale XCAT. A partire dai terzi in classifica finale 2015, Matteo Nicolini e Tomaso Polli su Six, che però hanno deciso di non scommettere sui nuovi motori. Se finora i due hanno dato diversi grattacapi ai più forti, in particolare ai team ufficiali di Dubai ed Abu Dhabi (finiti primi e secondi l’anno scorso), questa stagione per loro potrà essere un’incognita. Ci dice Nicolini: “Io non ho creduto sui nuovi quattro tempi. Ci sembra una scelta che darà più complicazioni che benefici. Ho espresso il mio dissenso, continuo con i motori di prima e vedremo come andrà”. 

Ci sarà poi il team Fendi su T-Bone Station, con Giovanni Carpitella e Marco Pennesi: due piloti forti, aggressivi e dalla grande esperienza. Tre volte in testa l’anno scorso, ma con tre ritiri consecutivi, il team ha dimostrato di essere veloce ma carente nell’affidabilità. Anche per loro la scelta è rimasta sui due tempi. Carpitella afferma: “per il momento vogliamo studiare la situazione. Ci sono molte incognite, preferiamo non rischiare tutto subito. Ma il nostro programma è di modificare la barca e montare i 4 tempi nella seconda metà della stagione”. 

Al&Al racing Team, dopo la grande vittoria dello scorso novembre ad Abu Dhabi, si presenta invece con diverse novità. Barca modificata, nuovi motori, nuovo sponsor (Carpisa – Yamamay) e un nuovo co-pilota in abitacolo con Alfredo Amato: si tratta di Diego Testa, una lunga esperienza in offshore e diversi titoli nazionali e internazionali nel proprio palmarès. “Siamo entusiasti di ricominciare – dice Alfredo Amato. “Con nuovi motori e barche modificate ripartiamo tutti dallo stesso livello, perfino Victory perché in realtà la barca che hanno costruito non l’hanno ancora provata. Tutto può succedere, soprattutto all’inizio quando ciascuno cercherà il limite prestazionale del proprio mezzo”. 

Ultimo ma non per importanza, il Fujairah Team, che a dispetto del nome è un team tutto italiano: in abitacolo il collaudato e performante equipaggio formato da Serafino Barlesi e dal suo “socio” Alex Barone. Per loro nuova barca e nuovi motori, oltre alla sponsorizzazione da parte dell’Emirato di Fujairah che li fa debuttare nel gran premio di casa. Questi i primi commenti di Barlesi: “Il campionato XCAT sarà a due velocità, con 11 barche che montano i nuovi motori ecologici e più potenti e 3 con i vecchi. Vedremo chi ha avuto più lungimiranza. Ci sono i piloti più rappresentativi del mondo, le barche saranno più veloci e difficili da guidare, anche se i campioni in carica di Victory hanno avuto a disposizione due anni per testare i nuovi motori. Lo sceicco di Fujairah, l’emirato che ci appoggia, conta sulla mia esperienza e sul feeling che abbiamo io e Alex. Vuole vederci sul podio e anche vincenti, e noi pure ce lo auguriamo. Ma ricordiamoci che io corro per lo Yachting Club di Como, quindi…forza Italia!”. 

L’evento XCAT di Fujairah comincia Mercoledì 6 Aprile con le prove libere 1 che finalmente metteranno a confronto le diverse soluzioni tecniche. Giovedì 7 alle 10:30 (8:30 in Italia) le qualifiche con il nuovo format, e alle 15 la spettacolare gara a eliminazione diretta dello Speed Cat Run. 

Venerdì un’altra sessione di prove libere, per arrivare alla bandiera verde sul Fujairah Grand Prix che calerà alle 16:00 (14:00 in Italia). 

– Fine – 

Il campionato UIM XCAT World Powerboat Series 

XCAT, abbreviazione di Extreme Catamarans, è uno degli sport motoristici più impegnativi e divertenti sull’acqua. Nelle discipline di motonautica, è il campionato con la partecipazione più ampia di piloti e nazionalità, da tutto il mondo. 

Il mondiale XCAT World Series ha vissuto una crescita impressionante negli ultimi tre anni, e il 2015 ha marcato nuovi traguardi con il debutto degli eventi in Portogallo e Australia. La gara di Gold Coast, in Australia, ha segnato per la Serie l’esordio nel Quinto Continente. 

L’XCAT World Series si distingue dalle altre discipline di motonautica offshore grazie ad una spinta costante a sviluppare l’aspetto sportivo, portando al contempo un’esperienza unica per le località ospitanti e per gli spettatori e i team coinvolti. 

UIM XCAT World Series: fatti e numeri 

I catamarani in gara possono raggiungere velocità di oltre 200 Km/h, a seconda delle condizioni del mare, del tipo di circuito e delle scelte di eliche e di assetto. 

I mezzi sono costruiti con tecnologie avanzate, utilizzando fibra di carbonio e altri compositi, e sono spinti da due motori fuoribordo Mercury Racing da 400 cavalli ciascuno per il nuovo modello a 4 tempi e da circa 300 per il “vecchio” 2 tempi. 

Le barche sono controllate a fondo da un ufficiale della UIM (la federazione mondiale della motonautica), prima di ogni gara, per verificare che si attengano strettamente a tutte le normative di sicurezza, ambientali e sportive. 

Sul fondo della barca, fra i due scafi di ogni catamarano, c’è una botola di emergenza a tenuta stagna. In caso di ribaltamento, i piloti sono in grado di uscire e i soccorritori di accedere all’abitacolo. 

In abitacolo su ogni barca ci sono due piloti: uno si occupa del timone e viene definito driver, l’altro dell’acceleratore (le “manette”) e si definisce throttleman. La comunicazione, verbale e gestuale, fra i due piloti in abitacolo è un fattore fondamentale. Ogni distrazione o mancanza di coordinazione può risultare in un capottamento o come minimo nella perdita di tempo prezioso sugli avversari. L’affiatamento deve essere massimo. 

Ad ogni gara partecipano 14 barche, quindi dietro a chi comanda l’azione è concitata e resa molto difficile dalle scie di chi sta davanti, in termini di onde e di spruzzi d’acqua. 

Ogni giro del circuito di una gara XCAT è circa di 3,2 miglia nautiche (poco meno di 6 km), e le barche devono percorrerlo per 15 giri almeno (con un massimo di 60 minuti a gara). 

La WPPA, società che organizza e promuove la Serie, ha creato un sistema unico nel suo genere per trasportare il “circus” da una località di gara alla successiva. Denominato “Cat in a box”, questo sistema permette di spostare barche, ricambi, attrezzature, ma anche le strutture di direzione gara, muretto box, hospitality VIP, ecc. in container dalle misure standard che possono essere movimentati in maniera rapida ed efficiente. 

La sicurezza è una priorità assoluta per la WPPA. Il campionato XCAT si avvale da anni di un team di professionisti della sicurezza in acqua, che a ogni evento non solo garantisce il servizio di intervento in caso di necessità, ma partecipa anche alla definizione del campo gara e delle procedure di sicurezza da implementare per tutto il weekend. 

Se si verifica un incidente, i soccorsi sono in grado di raggiungere la barca interessata nel minor tempo possibile, per recuperare i piloti e controllare l’eventuale emergenza. 

Comunicato stampa