20130627-081517.jpg FORTALEZA. La Spagna non si fida. L’Italia non è solo quella della finale europea di un anno fa a Kiev, ma anche quella che a Danzica, nella prima partita del girone di Euro 2012, mise in grossa difficoltà la «Roja», che alla fine dovette accontentarsi dell’1-1. Lo sottolinea il ct Vicente Del Bosque, alla vigilia della semifinale di Confederations Cup che è la rivincita in salsa tropicale dei due match dell’ultimo torneo continentale. «Con l’Italia ci conosciamo bene – dice Vicente Del Bosque – e per questo dico che non c’è bisogno di fare ricorso a espedienti particolari. Loro infoltiranno il centrocampo? Per noi cambia poco, continueremo a fare il nostro gioco. Certo, non saremo tanto superbi da pensare che non dobbiamo preoccuparci di loro. Semplicemente troveremo adeguate contromisure, visto che ho a disposizione giocatori non solo bravi ma anche intelligenti, quindi capaci di adeguarsi a partita in corso. La formazione? La vedrete in campo, comunque voglio vedere come stanno Soldado e Fabregas». Di una cosa Del Bosque sembra convinto, anche se non può dirlo apertamente e cerca di smussare: l’assenza di Balotelli è un vantaggio per le Furie rosse. «Quella di Balotelli è un’assenza importante per l’Italia – sottolinea -, è innegabile perché si tratta di un giocatore muy poderoso. Però non bisogna farne un dramma, e non sarà un fattore decisivo: chi sostituirà il n. 9 azzurro è uno che nel proprio club fa il titolare». C’è chi gli fa notare che la Spagna non ha mai vinto in casa del Brasile, e gli chiede se ciò possa essere uno stimolo in più per i suoi, e allora il solitamente imperturbabile Del Bosque quasi si irrita. «Non abbiamo già vinto la semifinale: l’unica certezza che ho – sottolinea – è che nella finale di questa Confederations Cup si affronteranno una rappresentante del Sudamerica e una dell’Europa». Quello della Spagna e del suo ct è solo un moderato ottimismo, derivante, spiega il tecnico, dal fatto che «i miei – pur avendo vinto molto – conservano uno spirito altamente competitivo. Non perdiamo da 28 partite ufficiali? Nel calcio non esistono segreti particolari, servono giocatori di talento e armonia tra loro, ma soprattutto che conservino la voglia di competere, di imporsi». Sfoggio di modestia da parte di Sergio Busquets. «A questi livelli, e tra due nazionali come noi e l’Italia – dice il centrocampista – non esistono favoriti, e in campo si parte dallo 0-0. Abbiamo vinto due Europei e un Mondiale, ma stavolta conta fino a un certo punto. Non credo che influiranno più di tanto il fattore climatico, perché il caldo qui dà fastidio ma c’è per tutti e due, o il ricordo della finale di Kiev, questa è un’altra partita». E poi aggiunge: «Sarà fondamentale fermare Pirlo: quanto sia bravo non lo scopriamo certo adesso, e da lui passa tutto il gioco dell’Italia». Come dire che bloccando il regista azzurro il più è fatto, e la Spagna si ritroverà nella finale per l’unico trofeo che ancora le manca. Di Donato Solimena
Fonte: ilmattino