(null) ROMA – La pallanuoto è bella anche per questo: senza pagare un solo euro, gli spettatori del Salaria Sport Village di Roma hanno visto tre partite in una e la bellezza di 33 gol, anche se almeno 20 sono da attribuire più ad errori difensivi che a prodezze degli attacchi.

La prima partita si conclude all’inizio del secondo tempo sul punteggio di 3-7 per la Carpisa Yamamay Acquachiara. Un +4 strameritato, frutto (oltre che delle amnesie difensive della Lazio) dell’abilità della squadra di De Crescenzo nel servire palloni al centro, che Paskvalin e Marziali trasformano in gol e superiorità numeriche. Dal centro segna un gran gol anche Marco Ferrone, che a Roma ha sostituito nuovamente l’infortunato Perez (presente comunque al Salaria Sport Village), mentre il giovane Tozzi ha preso in formazione il posto dello squalificato Scotti Galletta.

La seconda partita comincia con l’uno contro zero del possibile 3-8 gettato al vento dall’Acquachiara. Da incubo i successivi dieci minuti di gioco per i biancazzurri: la Carpisa Yamamay sbaglia praticamente tutto, soprattutto in difesa, dove regala una valanga di gol agli avversari. La Lazio con le reti del suo giocatore più anziano (Vittorioso) e di quello più giovane (Cannella) passa addirittura a condurre: 9-8, poi 10-9.

La terza partita comincia proprio in questo momento e l’Acquachiara la gioca senza Paskvalin, espulso per gioco violento, e con Lamoglia che prende il posto di Caprani tra i pali biancazzurri. Una sostituzione che De Crescenzo annullerà nel quarto tempo, sul punteggio di 12-13, rimettendo in acqua il portiere titolare.

In questa terza partita una bella mano alla Carpisa Yamamay la dà lo statunitense della Lazio, Samuels, che a fine terzo tempo si mangia il gol dell’11-10 consentendo, per giunta, il contropiede che permette all’ottimo Marziali di riportare la squadra di De Crescenzo in vantaggio (10-11). Da questo momento i biancazzurri non saranno più raggiunti.

Nella quarta frazione Matteo Gitto fa un’interpretazione da Oscar del ruolo di ex. Gli altri principali attori dell’allungo biancazzurro negli ultimi otto minuti di gioco sono Rossi e Astarita (molto buona la partita di entrambi), il regista Stefano Luongo. Giustamente capitan Ferrone a fine gara va a complimentarsi con lui.
LAZIO-ACQUACHIARA 14-19 (3-6; 2-1; 5-4; 4-8)
Lazio: Vespa, Samuels 1, Di Rocco 2, Africano 1, Gianni 2, Colosimo 1, Cannella 3, Vittorioso 3, Leporale, Calcaterra 1, Maddaluno, Mele, Correggia. All. Formiconi.

Carpisa Yamamay Acquachiara: Caprani, Tozzi, Rossi 2, Paskvalin 3, Marziali 2, Petkovic 3, Lanzoni 1, Ferrone 1, Luongo 3 (1 rig.), Valentino, Astarita 1, Gitto 3, Lamoglia. All. De Crescenzo.

Arbitri: Brasiliano e Rovida.

Superiorità numeriche: Lazio 5/10, Acquachiara 8/13 +1 rigore.

Note: Paskvalin (A) espulso per gioco violento nel terzo tempo. Usciti per limite di falli: Gianni (L) nel terzo tempo, Valentino (A) e Africano (L) nel quarto tempo.

De Crescenzo, invece, si complimenta con la squadra “per l’orgoglio con il quale nel quarto tempo ha saputo supplire alle defaillances mostrate nella parte centrale della gara”. Ma questo del Salaria Sport Village è un film già visto troppe volte nelle ultime trasferte dell’Acquachiara. Difficilmente la Carpisa Yamamay troverà un’altra squadra come la Lazio disposta a farle giocare tre partite, e a farle segnare tanti gol per vincere una gara.