20130627-080742.jpg Un tempo intero senza quasi toccare palla. Poi all’intervallo la metamorfosi del Matador che dopo pochi minuti segna il suo primo gol in questa edizione della Confederations Cup in cui, almeno fino a ieri, hanno tenuto banco più le sue interviste che le sue prestazioni con la Celeste. Un gol che non serve, però a conquistare la finale perché il Brasile vince per 2-1 con gol di Paulinho all’86’. Il riscatto personale di Edi nella gara più importante, nella supersfida al Brasile delle meraviglie che tra dodici mesi ospiterà l’edizione 2014 del mondiale e che nel frattempo organizza questa coppa che non importa quasi a nessuno. Se non ai brasiliani. E ogni volta che Brasile e Uruguay si sfidano in casa dei verdeoro – ieri al Minerao di Belo Horizonte – fanno rispolverare il famoso ricordo della prima finale del Mondiale, quella vinta, a Rio de Janeiro, nel Maracanà, dagli sfavoritissimi ospiti. Ovvio, quella di ieri a Belo Horizonte non può essere neppure minimamente considerata come una rivincita di quella gara giocata il 16 luglio 1950. Quel giorno, il Brasile assassinò se stesso contro l’Uruguay (da qui, il termine «maracanazo» per definire il lutto profondo della memoria). Due a uno per l’Uruguay, e i brasiliani stavano vincendo 1-0. Anche nel match di ieri brasiliani per primi in vantaggio con un gol realizzato da Fred pochi minuti prima della fine del primo tempo. L’attaccante della Fluminense due estati fa era stato a lungo inseguito dal Napoli. In precedenza l’Uruguay aveva fallito un calcio di rigore: Tabarez decide di farlo calciare a Forlan e Julio Cesar (che vi ha giocato insieme nell’Inter) lo neutralizza con un tuffo eccezionale, scatenando la reazione del Matador. Cavani è spettatore non pagante al Minerao nella prima frazione, poi si scatena: va a segno per la prima volta in questa manifestazione approfittando di una disattenzione della difesa del Brasile ed è protagonista di una prova super in difesa. Cavani aveva già fatto un gol speciale con la Celeste, il 12 giugno scorso: una rete che consentì all’Uruguay di vincere in Venezuela e di rimanere in corsa per la qualificazione al Mondiale. Tafferugli e tensione fuori allo stadio tra manifestanti e polizia militare. Un gruppo di manifestanti si è staccato dal corteo pacifico di oltre 50 mila persone ed ha tentato di avvicinarsi allo stadio. La polizia ha usato gas lacrimogeni.
Fonte: ilmattino