20140305-222728.jpg VOLGOGRAD – Non è bastato un grande Kacic, che ha parato tra l’altro due rigori, non è bastata l’ottima prova dei centri Sadovyy e Saviano, non è bastata la mira felice di Di Costanzo e Mattiello, non è bastata la buona prova di squadra, non è bastato aver preparato molto bene (e si è visto in acqua) gara 2 di semifinale: la Carpisa Yamamay Acquachiara esce a testa alta dall’Euro Cup, con una bella ma inutile vittoria in Russia e con tanti, tanti rimpianti. Nonostante il -2 subito all’andata, la squadra di De Crescenzo è arrivata ad un soffio dal giocarsi la qualificazione alla finale ai rigori. Vediamo come.

In avvio di partita, dopo una gran parata di Kacic su Lisunov, Sadovyy conquista un rigore, pardon una superiorità numerica perchè incredibilmente viene fischiato solo l’uomo in più. Ma l’Acquachiara segna ugualmente con Mattiello.

Lisunov, ancora una volta il migliore dei suoi assieme al portiere Ivanov, trasforma a sua volta una superiorità ed impatta (1-1), poi le due squadre si alternano al comando della gara con il minimo vantaggio (2-1, 2-3, 4-3, 4-5). Qui c’è il primo motivo di rimpianto per l’Acquachiara: Saviano conquista un penalty, ma Petkovic non riesce a battere Ivanov, che devia in angolo il cinque metri. Poteva essere a +2 la Carpisa Yamamay, poteva già esserci l’azzeramento del -2 della gara d’andata a metà del secondo parziale, ed invece la squadra di De Crescenzo deve accontentarsi di andare all’intervallo più lungo con il minimo vantaggio (5-6, gol di rapina di Sadovyy).

Ci vorrebbe un buon inizio di terza frazione per l’Acquachiara, ma qualche disattenzione difensiva consente al Volgograd di tornare a condurre a fine tempo (8-7) e di passare poi sul +2 con Lazarev (9-7) ad inizio quarta frazione dopo un altro miracolo di Kacic su Lisunov.

Acquachiara spacciata? No, perchè giocando con grande calma e attenzione Ferrone e compagni prima raggiungono il pareggio (gol di Mattiello e Saviano con l’uomo in più), poi effettuano anche il sorpasso (9-10) con un “alzo e tiro” di Petkovic, preceduto dal secondo rigore parato da Petkovic (stavolta a Lazarev). Mancano due minuti alla sirena conclusiva, c’è tutto il tempo per arrivare almeno ai rigori, ma il Volgograd stringe i denti e riesce a conquistare la finale. L’ultima minaccia, un tiro dell’ottimo Di Costanzo da fuori, viene sventata in angolo da Ivanov.
SPARTAK VOLGOGRAD-ACQUACHIARA 9-10 (3-3; 2-3; 3-1; 1-3)

Spartak Volgograd: Ivanov, Lazarev 2, Yurchik, Cheshev 1, Panfili 2, Ashaev 1, Khalturin 1, Andrykov, Latypov, Rekechinskyi, Lisunov 2, Agarkov, Fedotov.

Carpisa Yamamay Acquachiara: Kacic, Perez, Mattiello 2, Postiglione, Scotti Galletta 1, Petkovic 2, Gambacorta, Ferrone, Saviano 1, Draskovic, Di Costanzo 3, Sadovyy 1, Lamoglia. All. De Crescenzo.

Arbitri: Ciric (Srb) e Schwarts (Isr)

Delegato Len: Perisic (Srb)

Andata: +2 Spartak (qualificato Spartak)

Superiorità numeriche: Spartak 6/12 + 2 rig. (parati da Kacic), Acquachiara 6/10.