“La Villa Reale è senza dubbio la più bella e soprattutto la più aristocratica passeggiata del mondo. » Così Alexandre Dumas, ne Il Corricolo de 1841 descriveva il vasto giardino che si estende da Piazza Vittoria a Piazza della Repubblica costeggiando, per oltre 1 km la Riviera di Chiaia. Oggi, di quella promenade d’incanto tra pini, palme, eucalipti e lecci non resta nulla. I cantieri aperti delle vicine stazioni hanno trasformato la Real Villa in un ripostiglio a cielo aperto.
Per la Processione Eucaristica del Corpus Domini presieduta dal Cardinale Crescenzio Sepe, si sarebbe dovuto procedere alla bonifica e alla riqualificazione della Villa, cosa che non è accaduta. Un evento quello di ieri, anzi l’evento, caratterizzante l’Anno della Fede della nostra Comunità Diocesana, è stato accolto “coprendo” – alla meno peggio – con un lungo tappeto le buche disseminate ovunque.
Nel quotidiano, l’ex polmone verde nel cuore di Napoli è invivibile.
Polvere, scarafaggi volanti e pozzanghere sono il disagio minore per quanti cercano relax ammaliati dalle ultime kermesse sportive, in cui Napoli ha mostrato il profilo migliore.
La Cassa Armonica, opera di Errico Alvino, di splendida fattura in ghisa e vetro, al posto della corona mostra (sembrerebbe momentaneamente smontato e riposto nel vicino cantiere della stazione) una rete di contenimento.
Ridotta ad un rudere, l’ex prestigiosa sede del Circolo Della Stampa si è trasformata in questi anni in una “palestra” per i vandali che ne imbrattano le pareti con scritte e murales.
Per non parlare della microcriminalità sempre più in crescita.
La Riviera oramai è un continuo ” work in progress” al negativo.
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