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Totti contro Higuain, spettacolo all’Olimpico

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20131018-134424.jpg E’ il giorno di Roma-Napoli. L’antipasto del weekend, dopo la pausa delle nazionali, è anche il piatto più ricco della giornata con la sfida tra la capolista, che fin qui ha saputo solo vincere, e i diretti inseguitori, in campionato frenati solo dal Sassuolo. La Juventus, che ha un progetto consolidato, resta la favorita per la vittoria finale ma dalla gara di stasera usciranno indicazioni più precise sul principale competitor della stagione. Si confrontano le migliori difese e migliori attacchi e, inevitabilmente, si ricade sul duello principe, quello più suggestivo: Totti, al suo 22.mo campionato di Serie A, ospita il Pipita, il “novellino” del nostro torneo chiamato a prendersi sulle spalle i partenopei. Due giocatori diversi per caratteristiche e carriera, dalle cui giocate dipendono i destini del match dell’Olimpico.

TOTTI, IL CATALIZZATORE – Totti è il fulcro di tutte le azioni giallorosse, l’uomo capace di innescare le ali e di dialogare con i centrocampisti favorendone gli inserimenti. Anche spalle alla porta, il capitano fa un grande lavoro, favorito quest’anno dalla freschezza di Gervinho (in ballottaggio per una maglia da titolare con Ljajic) e dal rampante Florenzi. Se gira lui, insomma, gira anche la Roma. Prima punta, seconda punta, trequartista e all’occorrenza anche ala: Totti è cresciuto con tanti allenatori masticando diversi ruoli che, però, non ne modificano l’essenza di catalizzatore. Il tecnico che gli ha dato di più nel suo percorso è sicuramente Spalletti che ha saputo più di chiunque altro valorizzare le sue doti aggiungendo il Totti uomo-gol al già consacrato Totti uomo-squadra.

HIGUAIN, IL CENTRAVANTI MODERNO – Il Napoli risponde con il pezzo più pregiato del suo mercato estivo. L’argentino è un centravanti di movimento: non una prima punta statica, la boa che staziona in area di rigore, ma l’attaccante in grado di aprire le difese avversarie con dei tagli che non lasciano punti di riferimento. Higuain è il terminale di un gioco studiato per favorire gli inserimenti in velocità di Hamsik e la pericolosità di Insigne e Callejon, che sfruttano la capacità di allargarsi del Pipita per tentare la conclusione una volta entrati in area. Contro la gabbia preparata da Castan e Benatia, i frequenti interscambi tra le ali e l’argentino possono essere letali per far saltare il banco giallorosso. Rispetto a prima, in questo caso il rapporto sembra invertito: se gira il Napoli, Higuain si esalta. In ogni caso, la bravura dei due fuoriclasse si sposa a meraviglia con la capacità realizzativa di due squadre complete in ogni reparto. Il Sud torna a fare la voce grossa: Roma e Napoli, per ora, non si giocano lo Scudetto, ma quantomeno una candidatura seria.

MARADONA E IL SUO PREDILETTO – Ad assistere al big match ci sarà anche Diego Armando Maradona che non ha mai nascosto il suo debole per il Pipita”, sia ai tempi della Seleccion che di recente definendolo il mio degno pupillo con cui si può tornare a vincere come ai miei tempi”. Un’investitura che responsabilizza Higuain e che mette altro pepe a una gara ricca di fascino.

Fonte: Eurosport