Home In primo piano Napoli-Nazionale, ecco il piano di Benitez

Napoli-Nazionale, ecco il piano di Benitez

3 viste

20131009-082812.jpg Verso Roma. In casa-Napoli è stato elaborato un piano rientri dei giocatori impegnati nella varie Nazionali. Sono 10 gli azzurri in giro per il mondo, ma in vista della supersfida-scudetto, Rafa Benitez e i dirigenti hanno ridotto al minimo i possibili disagi. Vediamo come, caso per caso. E intanto a proposito dello striscione esposto domenica dagli ultras contro Tosel, una precisazione sul significato di quella scritta…

Capitolo-nazionali. La prima mossa del Napoli è stata preventiva. Benitez ha chiesto e ottenuto, dai suoi colleghi citti, di esentare Higuain, Albiol, Zuniga e Hamsik dalle convocazioni, per piccoli probleimi fisici; in più Maggio, che sta guarendo dall’infortunio e potrebbe tornare a disposizione la prossima settimana.
Dieci poi sono i giocatori partiti. Tre di essi, Behrami, Inler e Dzemaili, impegnati con la Svizzera, rientreranno a Napoli già domenica, dopo aver giocato la prima delle due partite di qualificazione. Pandev, Reina, Armero, Mertens, Fernandez, Insigne e il giovane Radosevic saranno presumibilmente impegnati in tutte e due le gare, il loro rientro è previsto per mercoledì mattina; e comunque in questi giorni il lavoro di diplomazia (e di buonsenso) fra il club e le Nazionali continua, onde evitare supplementi di fatica in vista della supersfida con la Roma.

Capitolo striscione. L’auto-razzismo dello striscione esposto dagli ultras del Napoli, domenica, prima e dirante la partita Napoli-Livorno, dai più era stato interpretato come atto di solidarietà verso gli ultras di altre squadre (segnatamente Inter e Milan), sanzionate per cori razzisti proprio nei confronti dei napoletani. Ebbene, stando alle spiegazioni filtrate in queste ore, gli ultras del Napoli hanno inscenato quella protesta in maniera ironica e per far capire alle tifosierie che ogni domenica cantano certi cori che a loro, i tifosi del Napoli, di quei cori non interessa niente. Il miglior disprezzo -dicono- è la noncuranza. Certe cose cantate pure, non ci offendono. Ce le cantiamo e scriviamo noi stessi.