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Gianluca Attanasio: “AAA calciatore cercasi per vincere la partita della solidarietà a favore dei disabili motori.

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di Eliana Del Prete

“Da sempre la mia battaglia è per la gratuità delle strisce Blu in Italia per i disabili motori. Faccio appello ai calciatori più illustri: chi vuole indossare la maglia della solidarietà sostenendo questa iniziativa a nome di tutti i gli invalidi d’Italia?” Questo il messaggio che Gianluca Attanasio -più volte campione italiano di nuoto- vuol fare arrivare al mondo dello sport e alle istituzioni affinché i circa tre milioni di disabili presenti nel nostro Paese, siano agevolati negli spostamenti quotidiani con l’auto. Per comprendere al meglio il perché di questa “sfida” di civiltà , conosciamo questo singolare sportivo attraverso il suo palmarès: recordman 400 metri stile vasca corta, laureatosi nel 2008 campione italiano di nuoto nei 50 e 100 metri stile libero, nonché plurititolato Circuito Finp, due tutoli italiani assoluti nel 409 stile, 2019-2011 Primo classificato categoria 5 km, attuale bronzo 100 metri “rana” assoluti estivi. Nel 2012 entra nella ranking mondiale 36-38 mo posto 100 e 400 stile. Una vita per lo sport, quella di Attanasio,che lo ha portato ad essere tenace nell’affrontare le avversità ed ora proprio in quel mondo fatto di titoli e medaglie è alla ricerca di uno o più calciatori che, a fine partita, indossino una maglia capace di sensibilizzare gli addetti ai lavori rendendo meno avvilente il confronto con la realtà quotidiana degli inabili fuori dalla protezione delle mura domestiche.
Ci spiega meglio cosa intende per parcheggio sulle strisce blu?
” L’auto al servizio dei diversamente abili è un ausilio indispensabile a vivere la quotidianità in maniera quanto più autonoma possibile. Purtroppo questo non sempre è realizzabile perché per ogni cinquanta posti auto per normodotati esiste un solo posto H riservato, appunto, ai portatori di handicap. Della serie chi tardi arriva male alloggia, nel caso il parcheggio predestinato sia già stato occupato da un altro invalido o, peggio ancora, da qualcuno in maniera abusiva, al secondo arrivato non resta che fare dietrofront o optate per le strisce blu a pagamento. Purtroppo, la normativa non prevede l’esenzione del titolo di pagamento per gli invalidi e quindi o si incorre in una multa parcheggiando sulle strisce blu, oppure si vaga con non poche difficoltà alla ricerca di un dispenser ticket – non sempre ad altezza di carrozzina – per acquistare un titolo di sosta”.
Lei da anni dedica le sue energie ai diritti degli invalidi, come mai questa scelta?
“Io convivo sin da piccolissimo con un problema alle anche e la mia battaglia per il parcheggio gratuito rappresenta, paradossalmente,l’opposto della mia condizione fisica. Per non vedere peggiorare questa mia patologia, infatti, devo quotidianamente allenarmi in vasca per almeno 7 chilometri. Mi immedesimo però in chi, invece, passa dalla sedia a rotelle all’auto, dove le ruote, insomma, sostituiscono le gambe. È per questo che da anni tento di sensibilizzare le istituzioni a questo problema.
Attualmente quali sono le normative in materia?
“Come dicevo non c’è una legge che consenta la gratuità del parcheggio su strisce blu in caso di posto H occupato. Nel 2009 un invalido siciliano fece ricorso proprio perché si era visto recapitare una multa per mancata esibizione del titolo di pagamento. Con sentenza della Corte di Cassazione, la 21271/2009, fu stabilito che gli invalidi avrebbero dovuto pagare il ticket sottolineando, appunto, che non esiste una legge che prevede l’esenzione dal pagamento sulle strisce blu. Attualmente ai Sindaci è stata data la facoltà di decidere se far pagare o meno il parcheggio”
Nel libro “Olimpiadi quotidiane”scritto a quattro mani con Imma Cerasuolo, lei racconta le principali difficoltà che un disabile incontra quotidianamente, quali sono le maggiori barriere da superare? “Purtroppo le barriere più difficili da superare sono quelle mentali e i preconcetti che troppe volte si hanno nei confronti dei disabili. Spesso i primi errori di valutazione delle potenzialità di una persona portatrice di handicap avvengono nelle famiglie stesse. Ci si scoraggia facilmente davanti alle difficoltà e si smette di lottare”.
Perché il suo appello è rivolto proprio ai calciatori?
“Sono uno sportivo e so che il mondo del calcio è il più seguito in assoluto. Voglio pensare che la solidarietà tra sportivi e disabili non duri soltanto il tempo di una fotografia”.
È vero che ha rinunciato all’accompagnamento? “Assolutamente si. Nel 1988 ho rinunciato all’accompagnamento perché con la terapia ero in grado di mantenere sotto controllo i problemi di salute, così ho preferito condurre una vita più orientata verso la normalità studiando e lavorando. Attualmente vivo di stipendio, sono un dipendente dell’Agenzia delle Dogane.”
Ritornando alla sua battaglia, secondo lei perché non esiste una legislazione a favore degli invalidi per quanto riguarda la sosta auto?
“Ora la questione è passata alla discrezione dei sindaci, quindi non c’è una legge che tuteli sull’intero territorio nazionale. Purtroppo si deve far sempre più fronte agli abusi esercitati dai falsi invalidi, falsi contrassegni, esibizione di permessi H in assenza del titolare del permesso eccetera. Nelle restrizioni per le lotte a chi utilizza impropriamente il contrassegno , ci vanno di mezzo i veri disabili ai quali la vita ha già tolto tanto”.
Nel congedarci da Attanasio,Campione italiano assoluto di Nuoto Paralimpico, ricordiamo che oltre che Ambasciatore per l’Etica e la Cultura Sportiva del MECS (Movimento per l’Etica e la Cultura nello Sport) è anche amico e testimonial della UILDM, Unione italiana lotta alla distrofia muscolare onlus.
Gianluca Attanasio è inoltre presente su Facebook.

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Foto di Gianluca Attanasio