di Eliana Del Prete, foto su autorizzazione di Roberto Riccio
“Kabla ya kupanda udongo, lazima kupanda katika mioyo yetu”. Prima di cominciare a seminare per terra, dobbiamo seminare nel nostro cuore.
Con queste poche, semplici parole, Roberto Riccio, missionario laico da anni impegnato in prima linea in missioni umanitarie in Africa, racconta la vita – anzi la morte – di migliaia di africani. Troppo spesso siamo assuefatti a dati, numeri che ci fanno indignare,giusto per un attimo, per uno sterminio che porta il nome di una guerra silente: la miseria. Ogni cinque secondi, nel continente nero, muore un bambino a causa della malnutrizione. Alcuni di loro riescono a raggiungere i tre, quattro anni di età, tanti altri invece, cessano di vivere già nel grembo materno perché gravemente compromesso da malattie quali l’HIV, epatiti, lebbra.
Ma c’è chi si oppone con tutte le proprie forze cercando aiuti oltre ogni confine politico e territoriale. Questo qualcuno è Roberto Riccio, una persona come tante, anzi, come dovrebbero essere tante. In circa undici anni, grazie alla raccolta fondi che avviene attraverso la sua associazione no profit “Arts X Word”, è riuscito a far costruire pozzi per la raccolta d’acqua, villaggi e soprattutto un presidio sanitario in Tanzania attrezzato di ecografo e sala parto. Un pronto soccorso – l’unico soccorso – per le tante donne abituate a partorire per strada, senza un lamento, in buche scavate per accogliere il nascituro, in un silenzio che troppo spesso resta tale perché non v’è vagito, non v’è vita che viene al mondo.
Grazie all’ultima edizione del ComicsXAfrica, la manifestazione artistica che vede la partecipazione dei più grandi interpreti del panorama artistico e fumettistico internazionale, sono stati raccolti 30.000 euro da destinare alla costruzione di un altro ospedale pronto a servire altri villaggi. Così, mattone dopo mattone, donazione dopo donazione, Roberto Riccio tira su “Il Muro” della solidarietà al quale si partecipa acquistando per soli cinque euro, un mattone simbolico.
La prima pietra del nuovo ospedale che sorgerà ai confini con la Somalia, sarà posata agli inizi di ottobre e se i fondi lo permetteranno, il presidio sanitario sarà attivo già in concomitanza del ComicsXAfrica 2014.
Grazie alla realizzazione di questa struttura, circa 800.000 ammalati di HIV, bambini malnutriti, lebbrosi e donne con gravidanze a rischio, potranno ricevere assistenza.
A questo ambizioso e preziosissimo progetto possono partecipare tutti, non solo devolvendo qualche soldino in beneficenza ma realizzando dei manufatti a tema natalizio da vendere alla prossima asta di beneficenza che si terrà a dicembre. “Una luce per il Natale” è infatti titolo e tema di un evento che vedrà protagonisti, ancora una volta, creative e creativi d’Italia che vogliono mettere al servizio del prossimo la propria arte realizzando una candela, una pallina o un addobbo di natalizio.
Basta veramente poco per realizzare quella che Riccio definisce: “…una struttura che rappresenti un simbolo di pace, indipendentemente da ogni forma politica o credo religioso”.