Finisce come peggio non poteva per il Napoli. Il gesto di Britos, gratuito e inqualificabile, racchiude la frustrazione smodata di un’annata da dimenticare. I partenopei vengono battuti da una Juventus rimaneggiata, senza motivazioni di classifica, ma più unita, più logica, più ordinata. Semplicemente più squadra. È questa la principale colpa che si può attribuire a Benitez: non essere riuscito a creare un gruppo, oltre alla mancanza di un assetto equilibrato, troppo legato al diktat del 4-2-3-1, ai ritmi alti e agli umori degli attaccanti. La bocciatura di Higuain alla fine del primo tempo è un altro sintomo di un progetto fallito: il Napoli ora può solo tifare Roma nel derby nella speranza che la gara interna con la Lazio abbia un senso ai fini della Champions League. Per Madama è il giorno della festa, dell’abbraccio del suo pubblico e di un record d’imbattibilità interno ritoccato: c’è gloria per tutti, ma la testa è già al 6 giugno.

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