Sognare il sogno impossibile è un inno al coraggio, alla determinazione, alla caparbietà di migliorarsi, di cercare di vivere la vita che si vuole. Di impegnarsi ogni giorno per poterlo fare. Tentare, sempre.”

In questa frase c’è tutta Maddalena Stornaiuolo e la sua determinazione nel fare dell’arte del cinema e del teatro uno strumento di riscatto per tanti giovani destinati a perdersi nell’illegalità di un territorio a rischio.  Nata tra le vele di Scampia, l’attrice napoletana ha mostrato sin dai suoi primi passi professionali, una rara sensibilità artistica e talento che nasce dalla capacità di saper “indossare” ruoli sempre diversi ed attuali con grande convinzione e passione. Doti, queste, che da anni cerca di trasmettere ai suoi allievi de “La Scugnizzeria”, la scuola di recitazione da lei fondata nel 2017 a Scampia divenuta, in breve tempo, fucina di giovani talenti.

 In tv l’abbiamo vista di recente interpretare il ruolo di un agente di polizia dell’IPM nella fiction “Mare fuori” mentre, nel 2018 vestiva i panni di un avvocato  nella seconda stagione de I bastardi di Pizzofalcone. Eclettica e dalla mente vulcanica, la Stornaiuolo ha al suo attivo un palmarès di tutto rispetto non solo come attrice, bensì come regista e acting-coach. Vincitrice del Premio Speciale Nastro d’Argento con “Sufficiente”, il cortometraggio che la vede esordire come regista alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2021, si aggiudica nello stesso anno anche il Premio Sulmona Film Festival con “Coriandoli”,  altro cortometraggio che porta la sua firma. “Il sindaco pescatore” e “ ‘O professore” con Sergio Castellitto sono, invece, solo alcune delle serie tv che vedono Maddalena impegnata nella recitazione.

Con la disponibilità e la semplicità dei grandi, Maddalena Stornaiuolo ci ha concesso questa intervista in cui emergono tutte quelle doti umane e professionali che la rendono tanto amata dal pubblico e dai suoi allievi.

“Sognare il sogno impossibile”. La frase che campeggia sul sito di presentazione de “La Scugnizzeria” (la scuola di recitazione da te fortemente voluta e diretta) è certamente un messaggio forte, nonché un invito a rincorrere una meta dove, probabilmente, nemmeno il più audace degli uomini, riuscirebbe ad andare.

Qual è per i ragazzi di Scampia -o di qualsiasi altra realtà sociale a rischio – il sogno impossibile? Soprattutto, come è possibile realizzarlo?

“Il sogno impossibile è tutto quello che pensiamo di non poter fare. Sono tutti i limiti che ci autoimponiamo. Per chi vive in un quartiere con poche prospettive, anche sognare a volte diventa difficile. Sognare il sogno impossibile è un inno al coraggio, alla determinazione, alla caparbietà di migliorarsi, di cercare di vivere la vita che si vuole. Di impegnarsi ogni giorno per poterlo fare. Tentare, sempre.”

I personaggi da te interpretati o diretti affrontano temi dal grande impatto sociale ed emotivo. Da dove nasce questa scelta?

“Mi interessa molto poter lasciare un messaggio, una riflessione. Il cinema è un megafono potentissimo e la potenza delle immagini mi piace che sia funzionale ad una tematica che mi preme indagare, approfondire. Penso, ad esempio, a Sufficiente, il corto con il quale abbiamo vinto il premio speciale ai Nastri d’Argento.”

In “Mare fuori” vesti i panni di una guardia penitenziaria che, da un lato deve mostrare il pugno duro mentre, dall’altro, emana una grande empatia con le ragazze rinchiuse nell’ IPM. Per entrare nel personaggio ti sei ispirata a qualcuno?

“Ho cercato di restituire al personaggio di Maddalena tutto quello che in questi anni ho assorbito come una spugna da tutte le volontarie delle varie associazioni con cui sono entrata in contatto. In una comunità per minori, rimasi affascinata da una delle operatrici che era così premurosa, materna verso di loro e rispettata e amata allo stesso tempo. Era “quasi una di loro”.”

Com’era Maddalena da adolescente?

“Da adolescente ero piena di sogni, piena di passioni, molto responsabile ma anche un po’ ribelle”.

Come è nata la tua passione per il teatro e la recitazione in generale?

“La passione è arrivata dopo. È nato tutto per caso. Ho partecipato ad un corso di recitazione per vincere la timidezza. Per mettermi in gioco. Per cercare di gestire questo lato del mio carattere. Poi sono stata scelta per ‘O professore su Canale 5 con Sergio Castellitto e da lì mi sono innamorata di questo mondo.”

Ritornando ai sogni impossibili…professionalmente parlando, hai un sogno nel cassetto legato al cinema, teatro o tv? Se si, quale?

“Sogni nel cassetto ne ho tantissimi. Uno è quello di dirigere il mio primo lungometraggio. Ci stiamo già lavorando.”

Secondo te, qual è il grande successo di Mare fuori?

“Il successo di Mare fuori credo sia dovuto a molteplici fattori. Uno fondamentale credo sia la capacità di empatizzare con le storie dei personaggi, anche quelle più atroci. C’è un aspetto umano molto forte. C’è voglia di riscatto, speranza, voglia di andare a prendere quel mare fuori.”

Progetti futuri?

“Progetti futuri oltre al lungometraggio, ce ne sono in cantiere, ma sveliamo una cosa alla volta.”

(foto Sabrina Cirillo)