Home Succede in città Tragedia a Napoli, tre operai precipitano nel vuoto: “È un giorno di dolore, inaccettabile morire di lavoro”

Tragedia a Napoli, tre operai precipitano nel vuoto: “È un giorno di dolore, inaccettabile morire di lavoro”

Un Cestello Trasformato in Trappola Mortale

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NAPOLI, 25 LUGLIO 2025 – Un volo maledetto di venti metri, il cedimento improvviso di un perno e tre vite spezzate. Napoli si risveglia sotto il peso di una nuova, drammatica tragedia sul lavoro che ha strappato alla vita Ciro Pierro, 62 anni, Luigi Romano, 67 anni, e Vincenzo Del Grosso, 54 anni. Erano usciti di casa per guadagnarsi il pane, non vi faranno più ritorno. “È un giorno di dolore per Napoli”, ha dichiarato a caldo il sindaco Gaetano Manfredi, mentre l’eco delle parole del cardinale Mimmo Battaglia risuona come un monito: “È inaccettabile morire non sul lavoro, ma di lavoro”.

Un Cestello Trasformato in Trappola Mortale

La tragedia si è consumata poco prima delle 10 del mattino nel quartiere Arenella. I tre operai si trovavano su un cestello elevatore per raggiungere il terrazzo di un condominio di sette piani in via Giacomo dei Capri, dove erano in corso lavori di ristrutturazione. All’improvviso, la piattaforma si è inclinata in modo anomalo, trasformandosi in una trappola mortale. I tre uomini sono precipitati nel vuoto, un impatto che non ha lasciato loro scampo.

Sul luogo dell’incidente si è immediatamente dispiegata una task force di soccorritori e inquirenti: dal personale del 118, che ha potuto solo constatare i decessi, alle volanti della Polizia, fino agli specialisti della Scientifica e dell’Ispettorato del Lavoro. La Procura di Napoli, con il procuratore aggiunto Antonio Ricci e il sostituto Stella Castaldi, ha avviato un’inchiesta per fare luce sulla dinamica e sulle responsabilità. L’ipotesi più accreditata è quella di un cedimento strutturale: un perno del braccio meccanico, preso a noleggio, avrebbe ceduto di schianto, causando il ribaltamento del cestello. Ora le indagini si concentrano sulle verifiche di tutte le misure di sicurezza, comprese le cinture in dotazione agli operai.

L’Indignazione di una Città: “Basta Stragi Silenziose”

La notizia ha scatenato un’ondata di dolore e indignazione in tutta la città. Il sindaco Gaetano Manfredi ha espresso profonda vicinanza alle famiglie, ribadendo l’urgenza di fermare quella che ha definito “l’ennesima strage silenziosa”. “Servono più sicurezza, più controlli e più formazione”, ha dichiarato, chiamando a un impegno concreto il mondo dell’impresa e le istituzioni.

Parole ancora più dure sono arrivate dall’arcivescovo di Napoli, il cardinale Mimmo Battaglia: “Che nessuno le chiami più morti bianche, perché sporcano le nostre coscienze”, ha affermato in una nota. Per l’arcivescovo, l’incidente non deve suscitare solo dolore, ma anche “indignazione e coraggio per dire basta!”. Ha invocato una “rete di corresponsabilità” per garantire che ogni luogo di lavoro sia sinonimo di dignità e tutela, non di condanna a morte.

Il cordoglio ha attraversato anche i confini della città. Giacomo Pirozzi, sindaco di Calvizzano, comune di origine di Ciro Pierro, ha proclamato il lutto cittadino, stringendosi attorno alla famiglia del suo concittadino e a quelle delle altre due vittime, in un abbraccio che unisce l’intera comunità di fronte a una perdita tanto assurda quanto inaccettabile.