
Fujairah, UAE – Non poteva esserci esordio più spettacolare per il campionato UIM XCAT World Series. Mare grosso e colpi di scena a non finire hanno caratterizzato una gara emozionante, con un risultato per niente scontato. La bandiera a scacchi vede in prima posizione i due piloti del team Abu Dhabi 5, all’esordio nel campionato, seguito dai nostri Matteo Nicolini e Tomaso Polli su Hoorsenbuhs 6, e ancora dagli italiani Serafino Barlesi e Alex Barone su Marine Investimenti Sud 20.
Venerdì un vento oltre i 40 nodi con raffiche di oltre 60 ha reso impossibile disputare la gara. Con una decisione unanime la partenza è stata fissata per Sabato mattina alle 11. Il vento era calato, ma onde da uno a due metri in buona parte del circuito promettevano spettacolo. E spettacolo è stato.
Alla partenza Fazza 3 scatta dalla prima posizione, seguita da T-Bone 10 (il nostro Carpitella alle manette, Al Hameli al timone) e da Dubai 7. Ma mentre quest’ultima dopo qualche volo spettacolare accusa un calo di prestazione, i primi due non mollano e fra salti spettacolari
Al sesto giro succede l’impensabile: un motore di Fazza prende fuoco, costringendo Arif al Zaffein e Nadir bin Hendi a fermarsi immediatamente e uscire dall’abitacolo. I soccorsi immediati spengono le fiamme in pochi secondi, ma per i campioni in carica la gara è finita. Cominicia così una corsa da primi per i due di T-Bone. L’esperienza di Carpitella su mare formato e la reattività di Al Hameli al timone sono una garanzia, e da dietro Abu Dhabi 5 non riesce ad avvicinarsi a meno di 8 secondi. Intanto si segnala un recupero clamoroso di Matteo Nicolini e Tomasi Polli su Hoorsenbuhs 6 che partiti benissimo (da noni a sesti) si liberano di Videx 22 di Alfredo Amato e Marco Pennesi dopo un testa a testa di tre giri, e conquistano il quinto posto.
Ma la sorte, o meglio il mare, ancora non ha detto tutto: le vittime sono Mouawad 50, che salta troppo, infila la prua in acqua e dal quarto posto deve ritirarsi, e Videx 22 che rompe un motore per le troppe sollecitazioni. I distacchi fra i primi sono già sufficienti a poter amministrare gli ultimi giri concentrandosi sulle onde, quando l’ultimo, più drammatico colpo di scena si consuma. I leader di T-Bone Station all’improvviso rallentano, con una scia altissima dietro al motore destro che chiarisce subito la diagnosi: rottura del piede, gara finita. Nicolini e Polli tentano un attacco disperato ad Abu Dhabi per la prima posizione, ma mancano pochi giri e 10 secondi di recupero non bastano. La gara termina con i due emiratini alla prima vittoria in XCAT, nella stagione di debutto, e quattro italiani (Nicolini-Polli e Barlesi-Barone) sul podio. Se avessimo dovuto scrivere la trama prima, non avremmo potuto renderla più emozionante.
Nicolini: “In queste condizioni andiamo bene, ci manca un po’ di velocità sul piatto ma sul mare grosso siamo molto competitivi. Con questo mare i motori possono andare fuori giri ogni volta che escono dall’acqua, fino a rompersi, quindi è importante che chi tiene l’acceleratore lavori molto bene per ridurre il regime ogni volta. Anche la struttura della barca e gli impianti elettrici subiscono continue sollecitazioni e basta niente per essere costretti al ritiro. Siamo molto contenti del risultato e speriamo di ripeterci quest’anno, non come la scorsa stagione dove siamo arrivati secondi proprio qui poi non abbiamo più calcato il podio”.
Barlesi: “Le condizioni non erano adatte al setup della nostra barca. Abbiamo dovuto dare tutto, e non nascondo che ci siamo anche divertiti. I ritiri ci hanno favorito, ma dall’altra parte un quasi-contatto ad una virata, manovra per cui eravamo incolpevoli, ci ha fatto perdere quattro posizioni. Quindi nel complesso siamo soddisfatti così”.
Buoni risultati anche per altri due team alla loro prima gara: Swecat Racing 2 termina subito sotto il podio, seguita in quinta piazza da Team Saracen Australia.
Il prossimo appuntamento con il mondiale XCAT è per il weekend dal 19 al 21 Marzo, nelle acque di Dubai, per la seconda tappa di un campionato che parte con il massimo dell’adrenalina.
Comunicato stampa