di Eliana Del Prete

Eclettico, coinvolgente e brillante. La sua vena comunicativa si propaga oltre i confini della musica incartando per tecnica e bravura ogni singolo spettatore presente. Questo è Tullio De Piscopo, genio indiscusso delle percussioni nel panorama artistico mondiale. Nell’ambito della manifestazione Eventi a Napoli 2015, ieri sera il batterista e cantautore napoletano, si è esibito nella Rotonda Diaz in un concerto dal titolo “Tullio De Piscopo e la New Band”. La kermesse, ha rappresentato per l’artista partenopeo un’occasione per ripercorrere le tappe più importanti di questo mezzo secolo di carriera. Cinquant’anni in cui, Il poliedrico musicista , con i suoi ritmi ha attraversato il cuore e l’anima dell’intero pianeta. Presente tra il pubblico il sindaco Luigi De Magistris che però si è congedato poco prima del termine dell’esibizione mentre, l’Assessore Nino Daniele ha consegnato al batterista le chiavi e lo stemma della città. Un’onorificenza -ha spiegato Daniele – che sottolinea l’orgoglio partenopeo per un figlio generato dalla nostra città e che compie le nozze d’oro di carriera artistica.
Immancabili i cavalli di battaglia: “Andamento lento”, brano con il quale vinse nel 1988 il Festivalbar e “He’ fatte ‘e solde, eh?”, pezzo arricchito con la coreografia della distribuzione di dollari al pubblico.
La vera generosità di questo personaggio pero, è stata tangibile nelle quasi tre ore di esibizione dove l’artista ha continuamente interagito con gli spettatori senza mai risparmiare energie. Sempre attento al pubblico che ama e rispetta in maniera sviscerata, De Piscopo ha voluto regalare le sue bacchette ad un ragazzino disabile.
Quelle bacchette “magiche” che hanno stupito ed emozionato una Rotonda Diaz gremita all’inverosimile. Ed ecco che”Qui gatta ci cova”, “Acqua e viento”, “Conga Milonga” nonché “Chi tene ‘o mare” strappano standing ovation ad un pubblico strabiliato dall’incredibile performance di De Piscopo e della sua band nonché dell’ottima voce di Francesca Maresca.
“Ho trovato Napoli una città nuova, una mentalità nuova – ha dichiarato Il maestro perdendo il suo sguardo nell’orizzonte del golfo – Napoli è cambiata…è cambiata in meglio”. Poi riaffiorano i ricordi dell’infanzia, quella trascorsa a fare i tuffi dagli scogli, consumando in fretta un panino imbottito con le alici fritte preparato dalla propria mamma venuta a mancare nel 2006 e ricordata con il brano “Come si bella”. Il pensiero in tutta la serata corre inesorabile a Pino Daniele e dal palco De Piscopo ammonisce chi specula sulla memoria dell’artista scomparso, mettendo in guardia i fan da sciacalli, ribadendo l’incontrovertibile realtà che i brani di Daniele “solo lui li poteva cantare”.
Esplosione di energia nel finale dove, dall’esecuzione di famosi pezzi di blues, jazz e ritmi africani, si approda al Carmina Burana ed è l’apoteosi. Una forza misteriosa sembra rapire i sensi di chi ascolta, l’immaginazione conduce al surreale e non resta che inchinarsi alla potenza della musica.