Maurizio Sarri, al termine del match con l’Atalanta, è intervenuto a Sky : “Vincere qui ci dà gusto perché sappiamo di aver fatto particolarmente contenti i nostri tifosi. E’ un Napoli diverso perché abbiamo preparato questa gara in maniera diversa con una squadra che ci ha sempre messo in difficoltà. Abbiamo dunque così provato ad aggirare queste difficoltà nella preparazione del match”.

Sul gol di Mertens: “Mertens ha fatto 14 mesi e mezzo bene su 16. Ha avuto un calo fisiologico, ma aveva già dato segnali di ripresa. Aveva segnato in Coppa Italia e Champions, il digiuno era relativo. Era evidente che sarebbe tornato anche a segnare, viste le ultime prove”.

Sul calendario: “Vedendo il calendario la Juventus ha gare abbordabili e questo potrebbe metterci pressione. Errore mastodontico della Lega il fatto che giochiamo sempre dopo. Si poteva un attimo mediare, o giocare in contemporanea o far giocare qualche partita dopo a noi. Si è verificata in buonissima fede sicuramente, ma un minimo di dubbio sulle capacità di chi dovrebbe decidere queste cose mi viene”.

Sul diverbio con Insigne: “E’ normale, perché non avete le telecamere in settimana. Io e Lorenzo litighiamo 3-4 volte a settimana, sono cose normali. Ci arrabbiamo e subito finisce lì”.

Sui cori razzisti a Koulibaly: “Gli è passata l’arrabbiatura. Ci sono più forme di razzismo, la più fastidiosa è quella che succede a Koulibaly, ma anche il ‘Terroni, terroni!’ per 90 minuti è fastidioso”.

Sull’esterno da acquistare: “In questo momento qualche alternativa ci farebbe comodo, ma possiamo pensare che se il rientro di Milik è vicino possiamo sfruttare anche Dries da esterno in qualche situazione di partita. Mi piacerebbe molto dedicare tutto il mio tempo e le mie energie alla squadra, senza perdermi in cose su cui posso influire di meno”.

Sul rifiuto di Verdi: “Ne ho fatta una di telefonata a lui perché il club mi aveva detto di avere un accordo col Bologna. Io non voglio sapere niente, se non che tra le motivazioni che aveva per il ‘no’ ci fossi io. Mi ha detto di no e allora era libero di fare ciò che vuole”.

Sulla clausola: “E’ un falso problema. I contratti hanno un valore relativo, nel senso che questo è un mestiere in cui ci vogliono cuore, anima e sentimento. Si può parlare del contratto dentro queste caratteristiche, senza di queste non avrebbe significato. In questo momento non mi interessa né della clausola né della scadenza, tra due o tre mesi ci reicontreremo io e De Laurentiis. Non ci saranno grandi stravolgimenti”.