Maurizio Sarri, al termine del match con il Genoa, ospite ai microfoni di Sky Sport, ha dichiarato: “Abbiamo fatto una partita sofferta finchè gli avversari hanno avuto la forza di prenderci alti. Abbiamo faticato a prendere in mano la partita come siamo soliti fare, lo abbiamo fatto negli ultimi quindici minuti nel primo tempo. Bene nel secondo tempo, abbiamo creato tanto e concesso niente, questo è un passo in avanti. La squadra è matura. Real? Pensavo di parlarne martedì in conferenza stampa. Noi in questo momento abbiamo la sensazione di stare bene mentalmente e fisicamente, però affrontiamo i campioni del mondo. Non so se siamo in grado di poterci giocare contro questi, dobbiamo andare là con un pizzico di timore che va bene per l’applicazione, ma se eccediamo in questo facciamo una partita timorosa, e cosi contro queste squadre rischi grosso. 

Mertens? Lui è un giocatore che se comincia a fare movimento e non fa l’attaccante centrale come fatto nel primo tempo, se comincia a venire fiori con la squadra, poi nell’arco della partita quei dieci minuti dove diventa devastante li trova sempre. In certi momento è un giocatore trascinante, anche io preferisco quando risolve le partite. Nel momento in cui si esalta si scorsa il risultato, ha questo 15-20 minuti in cui può segnare più di un gol, si sta calando in questo gol in una maniera straordinaria. Stiamo parlando di un ragazzo che in dodici partite da attaccante centrale ha fatto 16 gol tra campionato e coppa. E’ un numero di cui bisogna tenere conto. E’ inevitabile che io debba tenere conto, non è che posso fare finto di nulla se un ragazzo in questo ruolo mi sta dando questo. Lui ha questa facilità di devastare la partita quando entra a partita in corso, in questo ruolo è una scoperta recente. Più forte da attaccante centrale che come esterno? Se dovesse continuare a questi livelli forse si. Nell’intervallo ho detto ai ragazzi che avevamo buttato 25 minuti di partita. Ho detto a Lorenzo di giocare vicino a Mertens, perchè volevo fuori Hamsik in modo da aprire tutti gli spazi di verticalizzazione. 

Con che faccia entrerò al Bernabeu? Non so se posso rispondere, con la stessa faccia di… Di sicuro devono metterla in campo anche i giocatori, il timore in queste partite ti può danneggiare, ci vuole attenzione ed applicazione, un bella faccia tosta per andare a vedere chi siamo”.