( ‘O CIPPO ‘E S. ANTUONO olio su tela di A. Casandro Napoli 1902 – 1971 )

di Augusto Cassandro

‘ O cipp e Sant’ Antuono…. Così si chiama la festa in onore di Sant’ Antonio Abate. Patrono del fuoco e protettore degli animali, questo Santo egiziano nato nel 250, tutt’oggi celebrato il 17 gennaio giorno della sua morte avvenuta nel 358.

Anticamente, un “ poco come oggi ”,  era talmente sentita che, per i vicoli e le strade le persone donavano a coloro che effettuavano la raccolta tutto il materiale vecchio ed in disuso, contribuendo così ad alimentare questa pira,  attraverso la quale, secondo la credenza popolare, si purificavano le anime  raccogliendole sotto la protezione dell’ abate morto eremita ultracentenario. Si narra che il Santo sarebbe sceso fin dentro le fiamme dell’ inferno per sottrarne le anime dei peccatori  al diavolo. Usanza vuole, che mobili vecchi, oggetti in legno e quanto possa prestarsi alla combustione venga recuperato porta a porta per poi accatastarlo nelle piazze principali, dove gli abitanti del quartiere con spirito di aggregazione ed ilarità festeggino anche  l’ingresso di questo nuovo periodo successivo a quello natalizio. In alcuni casi addirittura vivendo anche un momento conviviale, cocendo patata al cartoccio sfruttando le ceneri incandescenti.

Oggi come ieri l’oggetto da ardere più appetibile in questo periodo resta l’abete natalizio.

Purtroppo le cronache degli ultimi tempi ci lasciano basiti e sgomenti, trasformando quello che una volta era momento di unione oggi è diventata guerriglia urbana. Si amplia sempre di più il fenomeno delle baby-gang che cercando di emulare personaggi televisivi sferrano veri e propri attacchi danneggiando e colpo ferendo arredi urbani, auto, autobus e la cosa più grave agenti di polizia e persone. E’ inconcepibile trasformare un momento di festa in uno stato di guerra,  ponendo questa meravigliosa terra in risalto per inciviltà e degrado. Tra le strade ieri pomeriggio si trapelava ansia e tensione, da un lato le forze dell’ ordine, schierate in formazione antisommossa, dall’ altro i così detti – scugnizzi – pronti ad appiccare fuoco e creare scompiglio e caos.