di Eliana Del Prete
La sua arma di difesa è la parola che usa con trasparenza e chiarezza per portare a conoscenza di tutti le ingiustizie e gli orrori della guerra. Lei è Oksana Chelysheva, la giornalista russa de La Novaja Gazeta alla quale è stato conferito ieri sera al PAN il primo premio intitolato e dedicato alla patriota Eleonora Pimentel Fonseca. Da anni la Chelysheva è attiva sul fronte del rispetto dei diritti umanitari, condannando apertamente, attraverso articoli ed inchieste, il governo russo.

 
“Sapere di meritare questo premio” -dichiara la giornalista- è stato molto importante per me. “Ricevere le vostre lettere e la notizia di poter essere qui oggi, mi ha riempito di gioia. Tre settimane fa sono venuta a conoscenza di notizie poco confortanti che riguardano alcuni miei colleghi.” In un lungo discorso di ringraziamento, la Chelysheva ricorda le tante vittime dell’informazione che hanno pagato con la propria vita la ricerca ed il racconto della verità. Primo tra tutti il nome di Anna Politkovskaja, nota giornalista russa assassinata il 7 ottobre del 2006, rea di aver combattuto con i suoi reportage sul fronte dei diritti umani dal popolo ceceno e per la sua opposizione al presidente Putin. Anna è stata per anni collega ed ispiratrice di Oksana la quale, con ugual ideali, prosegue l’operato morale della sua amica scomparsa.

“Trovo similarità tra Anna ed Eleonora – continua Chelysheva- entrambe non volevano di certo passare alla storia come martiri e non avevano sicuramente idea che, con la loro morte, sarebbero diventate un simbolo per l’umanità”. 

Una serata tutta al femminile, quella di ieri, fortemente voluta e caldeggiata dall’assessore Nino Daniele e ideata dalla giornalista Désirée Klain che s’inserisce in una serie di eventi di ampio respiro sociale, nella fattispecie “Imbavagliati”, il festival internazionale di giornalismo dedicato a tutti quei colleghi sottomessi dalla censura e quindi imbavagliati nelle idee e nella parola.
“In questo periodo di forte crisi – ha sottolineato il Dott. Daniele nel discorso d’introduzione della premiazione- dove sentiamo sempre più parlare di imminente III Guerra Mondiale, la figura di Eleonora, di cui oggi cade il 216 anniversario dall’impiccagione insieme ad altri martiri della libertà, appare in questo momento più che mai contemporanea. Attraverso la sua morte, la Pimentel ha ispirato e continua tutt’oggi ad ispirare ideali di libertà e giustizia”.

Alla cerimonia di commemorazione-premiazione era presente la Prof.ssa Renata De Lorenzo, Presidente della Societa’ Napoletana di Storia Patria che ha introdotto il volume “La riconquista del Regno” di Benedetto Croce mentre l’attrice Rosaria De Cicco -per la quale è stato coniato l’appellativo di “artista sociale” per gli impegni profusi da anni nel sostegno ai più deboli ed emarginati – ha magistralmente letto ed interpretato brani del libro “Il resto di Niente” di Enzo Striano.  

Con vivida emozione la De Cicco ha riproposto quel tragico 20 agosto del 1799 in cui gli otto martiri della libertà trovarono la morte sul patibolo allestito in piazza Mercato. Nel ripercorrere attraverso il racconto l’orrore di quel periodo storico, un nodo alla gola pervade i nostri sensi e ci sembra quasi di sentire stringere attorno al collo quel cappio che Leonor guardava chiedendosi: “chissà se scortica la pelle”. 

  
L’emozione è ancora più tangibile quando la De Cicco legge l’ultima mezz’ora di vita di Anna Politkovskaj e di come avesse trovato la morte semplicemente uscendo a far la spesa, condannata dalla sua visione de “La verità va oltre il certo punto fissato come confine per vivere tranquilli”.

A sostegno di ciò giungono le parole di Oksana: “non basta scrivere, bisogna vivere il conflitto. Non le parole ma le azioni che vengono compiute possono salvare vite umane”. E poi ancora, attraverso le traduzioni dall’inglese della giovane interprete Erica Passaretti, la giornalista russa esorta i politici a stipulare trattati di pace. “I problemi degli immigrati ci sono – dichiara Chelysheva – l’unico modo per affrontare tutto questo è imporre ai politici la pace”. 

Nelle previsioni di un futuro tutt’altro che roseo, l’interrogativo imperante è quale eredità consegneremo ai nostri giovani e sopratutto, da quali ideali saranno ispirati. Non a caso, gli organizzatori hanno voluto che la serata si concludesse – in segno di speranza per il futuro – con l’esibizione della giovane chitarrista classica Cristina Galietto che ha proposto al numerosissimo pubblico presente brani di Joaquin Rodrigo, Francisco Ta’rrega e Mario Castelnuovo Tedesco.  

   

All’appuntamento con il binomio cultura e libertà non poteva mancare il dott. Raffaele Del Giudice, vicesindaco oggi e già uno dei massimi esperti della lotta all’ecomafia nell´area nord di Napoli.