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di Eliana Del Prete
Quando il confine tra ironia e introspezione è sottile nasce una comicità garbata e riflessiva come quella di Mino Abbacuccio. Interprete ed autore dei propri sketch, il comico napoletano in forze a “Made in sud” dal 2011 – la popolare trasmissione che va in onda in prima serata di martedì su Rai Due- ripropone lo stereotipo del figlio minore che vive all’ombra di un fratello sul quale vengono indirizzate tutte le attenzioni dei genitori. Unica,silenziosa e fedele confidente il peluche Titì dal quale, inutilmente, Mino cerca conferme. Così, al ritmo di :”è vero Titì? Saluta Titì”, Abbacuccio racconta al pubblico le sue disavventure quotidiane stringendo tra le mani la sua compagna immaginaria la quale, con il suo tacito eppur eloquente gesto del capo, annuisce alle battute del comico.
Come nasce il personaggio Titì?
“In qualche modo è autobiografico, solo che io rappresento il rovescio della medaglia”
Vale a dire?
“Io sono il fratello amato e coccolato rispetto mia sorella. No scherzo,tutto ciò che porto in scena è esasperato per esigenze di battute. Ho una sorella minore ed io in teoria dovrei essere il figlio maggiore privilegiato”
Come reputa il rapporto con Titì?
“Lei è la mia confidente, un’amica immaginaria sempre pronta a darmi ragione”
In che senso?
“È un paradosso Titì perché in realtà non può parlare in quanto pupazzo, però la sua presenza è rassicurante e risponde -manco a dirlo- sempre si”.
Quale rivincita potrebbe prendersi il suo personaggio in futuro?
“Un’evoluzione ci sarà e non è detto che sarà solo qui in tv”
Si spieghi meglio
“Da tre anni stiamo portando avanti un progetto cinematografico che coinvolgerà tutto il cast di Made in sud. Quindi l’evoluzione può avvenire anche sul grande schermo