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di Eliana Del Prete

Leggiadre, impeccabili, talvolta con aria maliziosa…così sfilano le modelle di Molaro sul white carpet di Tutto Sposi e ad ogni passo, in un suggestivo hic et nunc, si materializza il fasto e l’eleganza della Corte di Maria Antonietta.

Sarebbe riduttivo utilizzare il termine “sfilata” per gli abiti in passerella del genio creativo Gianni Molaro che, tracciando un ponte immaginario tra passato e presente s’ispira alla regina di Francia e di Navarra la quale, con eleganza e semplicità, divenne in breve tempo una icona di bellezza, stile e moda.

Per la sposa 2017 dunque una lettura in chiave moderna della donna che, più di tutte nei secoli, seppe ispirare e contagiare l’intera Europa con uno stile unico e personale definito Moyenne.

Smisurata, torrita, traboccante di riccioli è l’acconciature che diventa capolavoro per l’abito di punta che fa bella mostra di sé nel tratto espositivo dedicato all’Atelier Molaro mentre in passerella, in un countdown al 1770 si ritorna agli spericolati “pouf”adorni di frutta e fiori, architetture ardite della testa degne del ricordo di Leonard Autié.

Grande il consenso di pubblico e di critica ricevuto dal Maestro Molaro al termine dell’evento che ha avuto luogo domenica scorsa alla Mostra d’Oltremare alla presenza del direttore di “Chi” , Alfonso Signorini.

Al Maestro abbiamo chiesto:

Abiti regali, di pregiata fattura ma quanto costa un sogno così?

“Il sogno è per tutti. Sono tante le ragazze che desiderano l’abito bianco così come lo hanno immaginato sin da bambine, spesso però, hanno paura di avvicinarsi all’atelier pensando a prezzi stratosferici. A volte, anche noi stilisti dobbiamo fare scelte coraggiose, magari penalizzare i nostri guadagni per cercare di soddisfare l’essere umano. In questo caso la sposa o lo sposo. Sono del parere che riempire il cuore di affetto di una persona, ti dona ricchezze che restano molto più di un saldo finale in banca”

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In questo primo appuntamento in passerella per Tutto Sposi ha mostrato solo una parte della collezione, quando potremo ammirare tutte le sue realizzazioni?

“Domenica 30 ottobre saremo di nuovo in passerella con altri capi. L’intera collezione conta più di quaranta abiti, in questa sfilata ne abbiamo mostrati soltanto venticinque. Abbiamo dovuto seguire tanti progetti contemporaneamente. Le sarte hanno lavorato incessantemente per confezionare gli abiti da consegnare alle clienti”

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A quali altri progetti fa riferimento?

“Attualmente sono concentrato sull’apertura di un nuovo atelier ed in più abbiamo degli impegni con la trasmissione Detto Fatto di Caterina Balivo e con la Fiera di Roma”.

Nel corso del défilé abbiamo assistito ad un tributo musicale e coreografico alla regina del pop, Madonna e, più precisamente, alla sua esibizione in “Vogue” al MTV Avards del 1990. Altra allusione ad una Maria Antonietta più “giovane”?

“Ho aperto un casting perché ero alla ricerca di volti freschi, genuini. Cercavo qualcosa e qualcuno capace di allontanarsi dal solito stereotipo di modello statico, immobile. Ero insomma alla ricerca di qualcuno più dinamico, brioso. Non ho badato al curriculum, ho  scelto ragazzi della strada, normali studenti”.

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Anche la scelta musicale è stata curata da Lei? Dal Carmina Burana alle trombe dell’Aida di Verdi?

“Il mio team ha pensato a tutto. Si è cercato di mescolare i diversi elementi  in maniera molto equilibrata. Lo stesso vale per il video e le immagini. Le prime sono quelle del mio atelier di San Giuseppe fino ad arrivare alla corte di Maria Antonietta. Un viaggio nel tempo ed un sogno che si realizza”

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