di Augusto Cassandro

 

luciano

 

Per i frequentatori di Facebook non è difficile imbattersi sull’ interessantissima pagina del tenore Gaetano De Rosa; San Carlo che passione, memoria virtuale dei grandi della lirica mondiale che collaborano o si sono esibiti nel massimo napoletano, tra questi, spicca il nome del tenore Luciano Lualdi. Per i non addetti ai lavori o non amanti della lirica, questo nome dirà forse poco, ignorando che il tenore è stato un artista che ha contributo a scrivere alcune delle pagine più belle e significative del mondo della lirica. Tanti gli aneddoti da raccontare che abbracciano momenti sereni trascorsi nel cortile di casa dando calci ad un pallone alle prove di canto che suscitano interesse in tutto il vicinato tanto da attirare i ragazzini del quartiere che, benché preferissero dedicarsi alle attività di gioco, non disprezzavano la voce vibrante del maestro. Madama Butterfly al San Carlo, allestita nel 1987, fu appunto realizzato per coinvolgere gli alunni delle scuole superiori. Nei panni di Pinkerton, con il suo penetrante timbro, Lualdi affascinò il giovane pubblico suscitando forti emozioni. Grandi le sue interpretazioni come grande era la sua sensibilità e bontà d’animo. Sempre pronto a mettersi in gioco, precorreva i tempi viaggiando un passo avanti a tutti conservando e trasmettendo ai propri figli, al contempo, valori saldi e sani. Anche la musica e l’arte sono intrisi nel DNA della famiglia Lualdi a cominciare dal capostipite; il compositore e direttore d’orchestra Adriano, padre di Luciano, fino ai figli del tenore: Alessandro ed Ivan. La sua vita professionale è stata coronata da grandi successi sin dai suoi esordi nel 1959 al Concorso nazionale indetto dalla RAI “Voci Nuove”, che vinse in coppia con Milva. Nel gennaio del ’68 debutta nella prima mondiale di “Aladino e la lampada magica” di Nino Rota diretto da Carlo Franci. Il suo registro si adatta benissimo anche all’operetta, tanto è vero che nel 1980 viene chiamato a Trieste per interpretare Scugnizza. È Pinkerton nel 1981 al San Carlo nella Butterfly, nel 1983 è richiesto da Franca Valeri che lo vuole come Mario Cavaradossi in Tosca da lei diretta. Una carriera di grande prestigio che lo ha visto protagonista in tutto il mondo alternandosi in recital e opere. Ma quel 27 agosto del 2001 la musica mondiale ha perso la sua ennesima ” nota fondamentale ” la bellezza della musica stessa per un attimo si è ingrigita impazzendo come se ogni rigo non trovasse più il suo posto ed ogni nota scomparisse dal pentagramma. Grazie Luciano per l’altissimo contributo e le emozioni che ci hai donato.