di Eliana Del Prete

 

“7 minuti” è il tempo della pausa pranzo delle operaie di una fabbrica tessile, ed è il titolo dell’ultima pellicola diretta da Michele Placido -tratta dall’omonimo testo teatrale di Stefano Massini –  presentata ieri sera nel corso della prima giornata del Napoli Film Festival.

“E’ un film che tende a far discutere”, – ha dichiarato nel corso dell’intervista Violante Placido, l’attrice romana che nell’opera cinematografica interpreta Marianna, un’agguerrita operaia. Reduce dal debutto a Verona con “Sogno di una notte di mezza estate” – ed in procinto di ripetere a breve il grande successo ottenuto anche all’Eliseo – l’artista prima della proiezione del film avvenuto nella sala del Cinema Hart, con grande disponibilità ha risposto alle diverse domande dei giornalisti intervenuti per l’occasione, anticipando, tra l’altro, un progetto per il grande schermo che partirà a novembre ma del quale è ancora tutto top secret.

Quanto è difficile realizzare ed interpretare un film come questo dal forte impatto sociale?

“Il mondo del cinema ha un compito importante. Serve a far confrontare le persone su situazioni spesso viste e vissute soltanto da lontano. La tematica affrontata nel film riguarda tutti, non soltanto le donne. Il conflitto vero risiede nello scegliere tra lavoro ed annullamento della propria dignità.

 

Come si pone la donna in questo conflitto?

“Sicuramente le donne devono fare giochi di equilibrismo per sopravvivere in determinate situazioni. Devono sgomitare di più rispetto gli uomini soprattutto quando devono o vogliono affermarsi in ruoli importanti. In questo, le donne sono più suscettibili alle critiche e ai giudizi”

Quanto il mondo del cinema è capace di far scuotere le coscienze?

“Il cinema non è soltanto qualcosa di visionario, di magico, di sognato…spesso il cinema serve ad aprire dei dibattiti, ponendosi come specchio di ciò che è la società.

Lei è un’artista a tuttotondo, le sue doti spaziano dalla recitazione al canto ma è approdata al teatro solo recentemente, come mai questa scelta?

“Sono tanti gli attori che nel corso della propria carriera non calcano mai le tavole di un teatro. Credo che dipenda dal fatto che, dopo diversi anni, si arriva ad una sorta di punto di non ritorno e non te la senti più di affrontare un debutto. Si ha paura di mettere in discussione tutto ciò che si è fatto prima”

Come ha vissuto il recente debutto?

“Ho scoperto un mondo bellissimo. Mi sono divertita tantissimo a lavorare con un cast straordinario. Sono quasi pentita di non averlo fatto prima”.