Sono passati 30 anni ma “chi ama non dimentica” . Il 10 maggio 1987 il Napoli, capitanato da Diego Armando Maradona, vince il suo primo scudetto dopo 60 anni dalla sua fondazione. Il Napoli, la squadra di calcio piu’ rappresentativa del Sud, croce e delizia di circa sei milioni di innamorati, che porta la maglia azzurra, il colore del quale si nutre il cielo e il mare della città, era già andato vicino alla conquista del tricolore, ma il sogno era sfumato sempre sul piu’ bello. Dopo tante delusioni e una retrocessione sfiorata piu’ volte, il Presidente del club partenopeo,Ferlaino, anche grazie all’intuito dell’allora direttore generale ed ex capitano e giocatore del Napoli, Antonio Juliano, riesce a portare all’ombra del Vesuvio, Diego Armando Maradona, fuoriclasse argentino e numero 10 del Barcellona, per costruire una grande squadra capace di vincere tutto e spezzare l’arrogante egemonia dell’asse Mi-To .Era l’estate del 1984, il Napoli si piazzerà all’ottavo posto, l’anno successivo Maradona convince il Presidente Ferlaino a rafforzare la squadra.Così viene chiamato Italo Allodi, esperto uomo mercato, e il giovane direttore sportivo, Pierpaolo Marino, che portano in azzurro giocatori di primo livello, come Bruno Giordano, centravanti della Lazio, Eraldo Pecci, Alessandro Renica, e il portiere Garella fresco della vittoria dello scudetto con il Verona, mentre la guida tecnica è affidata a Bianchi.Il secondo anno “dell’Era Maradona” vede il Napoli, chiudere al terzo posto che fa guadagnare agli azzurri la possibilità di ritornare a giocare in Europa e disputare la Coppa Uefa. Nel frattempo, a fine campionato, Maradona va in Messico a giocare il Mondiale dell’86, con l’Argentina. Diego è la vera star della manifestazione e il Pibe de Oro fa vincere da solo la Coppa del Mondo alla nazionale Albiceleste, segnando il gol piu’ bello della storia del calcio, contro l’Inghilterra. Intanto a Napoli Allodi e Marino lavorano per rendere ancora piu’ competitivo il Napoli e così vengono acquistati, l’attaccante Carnevale, il giovane De Napoli, rivelazione dell’Avellino. Maradona dopo i festeggiamenti in patria torna a Napoli con la Coppa in mano e promette ai suoi tifosi lo scudetto ed i tempi sembrano ormai maturi con un Diego che ormai si è consacrato come il giocatore più grande di tutti i tempi. Il Napoli dopo un ottimo precampionato supera agevolmente il girone di Coppa Italia. In campionato gli azzurri vincono a Brescia per 1 a 0 con un gol capolavoro di Maradona. Arrivano poi due deludenti pareggi con l’Udinese in casa (1 a 1) e ad Avellino (0 a 0). Il Napoli torna al San Paolo e vince per 3 a 1 con il Torino e poi conquista anche Marassi grazie al 2 a 1 alla Sampdoria. Altra delusione il pareggio in casa con l’Atalanta.Al Napoli manca un regista per completare la rosa e al mercato di ottobre viene acquistato Francesco Romano dalla Triestina. I risultati si vedono subito e il Napoli vince all’Olimpico con la Roma con un gol di Maradona servito da Giordano. Intanto dopo il pareggio con l’Inter il Napoli, primo in classifica, in condominio con la Juventus va a giocare a Torino proprio contro i bianconeri. Gli azzurri non vincono da 29 anni al Comunale. Il Napoli gioca benissimo, ma ad inizio del secondo tempo la juve va in vantaggio con Laudroup, Maradona allora da la scossa ai suoi e il Napoli sfiora il gol in piu occasioni, ma la porta dei bianconeri sembra stregata, fin quando Ferrario e Giordano nel giro di un minuto capovolgono il risultato facendo esplodere il Comunale per metà azzurro. A suggellare il risultato arriverà poi il 3 a 1 siglato da Volpecina, trasformando la vittoria in un vero trionfo. Il Napoli, dopo “La Presa di Torino” acquista consapevolezza nei propri mezzi e continua la sua marcia, inciampando solo a Firenze dove conosce la prima sconfitta, ma gli azzurri sono battuti piu’ che dai viola dall’arbitro che ne combina di tutti i colori negando un gol regolare a Bagni annullato per un inesistente fuorigioco. Gli azzurri però si riscattano al San Paolo all’ ultima giornata del girone di andata battendo l’Ascoli per 3 a 0. Arriveranno poi altre quattro vittorie con il Brescia (2 a 1) Udinese al Friuli (3 a 0) , con l’Avellino al San Paolo (3 a 0) con il Torino, ( 1 a 0) al Comunale, con un gran gol di Giordano che segnerà anche la rete della vittoria a Bergamo con l’Atalanta. Gli azzurri poi hanno un calo, pareggiano in casa con la Roma e perdono nel finale a San Siro con l’Inter. Ma il riscatto, non si fa attendere, la domenica dopo, al San Paolo arriva la Juventus. Il Napoli in vantaggio con Renica viene raggiunto, ma Romano segna il gol decisivo che avvicina lo scudetto sempre piu’ in riva al golfo. La sconfitta di Verona è solo un temporale passeggero perchè il sole torna a splendere sul San Paolo con l’arrivo del Milan battuto dai gol di Carnevale e Maradona. Il pareggio con il Como(1 a 1), a tre giornate dalla fine del campionato, ha il sapore dolce della vittoria, perchè l’Inter, l’unica che poteva insidiare e contendere lo scudetto agli azzurri, perde ad Ascoli e cosi il Napoli è sempre piu’ solo in vetta, adesso solo un punto divide il Napoli dal Grande Sogno. Intanto la città inizia a vestirsi d’azzurro su ogni balcone e in ogni angolo compare una bandiera e nei vicoli gli striscioni che inneggiano alla grande impresa. L’ultima partita con la Fiorentina è quasi una formalità, il San Paolo, tutto vestito d’azzurro, gremito all’inverosimile, è gia pieno diverse ore prima dell’inizio della gara. Il Napoli passa in vantaggio con Carnevale, pareggia Baggio, il primo tempo finisce 1 a 1. Nel secondo non si gioca piu’ il San Paolo è un festoso sventolio di bandiere,si aspetta il fischio dell’arbitro che arriva alle 17.47. Il Napoli per la prima volta è campione d’Italia, in Curva B uno striscione recita ” La Storia Ha Voluto Una Data, 10 Maggio 87″, il sogno inseguito per 60 anni quel pomeriggio di maggio diventa realtà (Antonio Errico)