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di Eliana Del Prete
I bambini del catechismo della Parrocchia di S. Giuseppe a Chiaia festeggiano la vigilia di “Tutti i Santi” indossando un’aureola e delle ali -seppur posticce -che indicano il destino di noi tutti: la santità.
La singolare iniziativa del Parroco Don Franco Rapullino – svoltasi il 31 ottobre scorso con festeggiamenti tenutisi nel salone delle cerimonie della barocca chiesa di S.Giuseppe a Chiaia – nasce dall’esigenza di far comprendere ai piccoli fedeli, l’importanza della commemorazione di questo giorno, andando al di là di leggende dal sapore apparentemente pagano(Halloween).
Sebbene questa festa sia da sempre considerata profana, v’è da dire che le sue origini affondano le radici negli antichi evangelizzatori delle terre del nord, come risposta cristiana al mondo pagano. Di qui All Hallows Eve, da cui nasce Halloween, ossia festa della luce, della santità, della comunione con tutti i santi.
Con tanto di “elementi angelici”,oltre ottanta bambini frequentanti dal corso dell’Accoglienza alla Cresima, si sono scatenati in giochi, balli e canti, mostrando sul petto un’etichetta con su scritto il proprio nome per festeggiare la gloria e l’onore di tutti. “Ognuno di noi, sin dalla nascita – sottolinea don Franco – ha una propria identità che si manifesta in primis attraverso il nome. Il 1 novembre è la Solennità di Tutti i Santi che intende ricordare in un unico giorno, coloro che ci hanno preceduto nel cammino della fede e della vita. L’esibire il proprio nome – continua il sacerdote- rappresenta l’occasione per prendere coscienza, una volta di più, della chiamata del Signore, giunta a noi attraverso il battesimo, ad essere perfetti e santi come Lui”.
A caratterizzare la serata dunque, niente “dolcetto o scherzetto” ma “condivisione e divertimento” in nome di una serena educazione spirituale.
All’indomani dei festeggiamenti, dopo la celebrazione eucaristica delle ore 11,00 nella quale è stata portata in processione la statua di S.Tarcisio -primo, giovane martire dell’Eucarestia – don Franco ha distribuito torrone ai bambini partecipanti alla S.Messa. Un gesto di tenerezza accolto con grande gioia dai piccini, come una carezza data dal padre ai propri figli.