di Eliana Del Prete

Sulle note del Valzer di Shostakovich, Mika, al secolo Micheal Holbrook Penniman, fa il suo ingresso in sala Truffaut dove lo attende la giuria generation per un incontro-intervista.

E’ accaduto ieri nel corso della 47 Edizione del Giffoni Film Festival dove l’artista libanese, prima di concedersi alle domande dei ragazzi,  ha percorso il blu carpet dispensando autografi, selfie e strette di mano. Estremamente affabile e disponibile, lo showman – reduce del successo televisivo italiano “Stasera casa Mika”-  liberandosi dalle guardie del corpo , con un cambio di programma sulla scaletta d’ingresso, si è diretto verso le transenne opposte la passerella dove erano assiepati da ore centinaia di suoi fan. Un gesto di umiltà e riconoscenza verso chi non era riuscito a guadagnarsi un “posto migliore”.

Un lunghissimo saluto, quello tributato ad uno dei più popolari ed amati cantautori internazionali del momento, che rasenta l’incredibile quando, quasi al termine del giro dei saluti, Mika ripercorre a ritroso il tappeto blu e si dirige verso chi gli aveva prestato la penna per dispensare autografi.

Una volta entrato in Sala Truffaut, Micheal si lascia andare ad un’intervista a tuttotondo. Discute amichevolmente di lavoro, di famiglia, di amore, di guerra e sofferenza. Con molta spontaneità, Mika si abbandona a confidenze inerenti la sua identità sessuale, racconta dei suoi problemi di dislessia e del ruolo che ha giocato nella sua adolescenza la figura di una madre amorevole ma rigida.

I ragazzi incalzano domande in italiano ed inglese…a Giffoni è presente tutto il mondo!

Tante domande e tante risposte  che hanno il tono confidenziale di  quelle che si danno ad un amico…anche se qui, di amici ne erano presenti in sala qualche migliaio ed  in diretta una parte di pianeta.