di Eliana Del Prete

Una frase, la pronuncia di un suono, un gesto che ci riconduce nelle stanze profonde dell’anima di chi ha esplorato e amato profondamente il mondo della musica. Questo è il viaggio introspettivo che l’artista Enzo Cuomo – al secolo Vincenzo – compie da anni alla ricerca di emozioni interiorizzate attraverso la musica del grande Renato Zero -e non solo – fino a farle proprie per poi regalarle ai suoi fruitori. Quelli dell’istrionico interprete partenopeo non sono semplici spettacoli di trasformismo o imitazione , bensì rappresentano il punto d’incontro dove l’anima dell’artista tocca quella degli spettatori attraverso un particolare, una smorfia del viso o l’estensione di una vocale capace di rievocare quel quid dell’unico ed ineguagliabile Renato Fiacchini.

Profondo, poliedrico, spontaneo nel suo modo di porsi al suo nutrito pubblico, Cuomo affronta ogni performance con garbo ed umiltà, libero da qualsivoglia sovrastruttura atta a pretendere il podio del più bravo imitatore. Enzo è altro. E’ la consapevolezza di non poter e voler imitare l’inimitabile. E’ la gentilezza e la grinta di una nota ora pronunciata piano, ora con impeto. E’ quello “sguardo muto” di chi ha fagocitato e metabolizzato decine e decine di spartiti fino al punto di renderli propri. L’unicità di questo artista a 360° è il non pretendere di essere “altro da sè”.

Una identità artistica ed umana ben precisa che si arricchisce di anno in anno fino a fondersi in un palmarès di tutto rispetto.

Gli esordi negli anni ’80 in qualità di supporter di cantautori del calibro di Stefano Rosso, Mimmo Locasciulli e Wilma Goich gli apre la strada ad una carriera costellata di successi. Cantante solista dell’Orchestra Stabile Rai, Cuomo, diventa la voce portante di trasmissioni come: “Pronto è la Rai?” di Giancarlo Magalli e Simona Marchini (1987-88). Esperienza televisiva, questa, che ripeterà nell’edizione di “Domenica In” condotta da Alba Parietti e Toto Cutugno negli anni 1992-93

La bravura di Enzo Cuomo non è legata solo alle sue doti canore. Nel 1988 lavora nella fiction “Il ricatto” accanto a Massimo Ranieri e Luca De Filippo, mentre, nel 2005 ottiene consenso di pubblico recitando nella pellicola “Mater Natura” accanto a Vladimir Luxuria e Maria Pia Calzone.

Uno dei ricordi più belli di Vincenzo Cuomo è senza dubbio legato all’incontro con Renato Zero. E’ il 10 agosto 1985 quando nel corso di una esibizione presso il Negombo di Ischia, lo Zero nazionale invita Enzo a salire sul palco. Sulle note di Reginella, con quel duetto si realizza un sogno.

Nonostante tutti gli indizi portino a Zero, Enzo Cuomo si professa anche estimatore di Beethoven e Puccini in particolare, non disdegnando generi musicali totalmente diversa come la Black Music.

“Quando lo Zero diventa infinito” (prodotto da Maria Iafulli, management Maria Iafulli) è l’ultima sua fatica discografica e nel titolo del suo prossimo spettacolo, l’idea di perseguire ed inseguire quell’unico ed infinito modo di “essere” di pirandelliana memoria.