20140628-145306-53586260.jpg “Con la morte di Ciro è morto il calcio italiano”. Aurelio De Laurentiis ha partecipato al funerale di Ciro Esposito a Scampia. Al fianco del Presidente anche il vice Presidente Edoardo De Laurentiis, Insigne, Grava ed una delegazione di ragazzi della Primavera che hanno portato il gonfalone del Napoli e recato l’ultimo saluto al giovane tifoso azzurro.
L’enorme abbraccio di diecimila tifosi giunti da tutta Italia ha accompagnato la cerimonia solenne che si è svolta nella piazza Giovanni Paolo II.
Il Presidente del Napoli ha rivolto le sue parole alla famiglia di Ciro con voce attraversata dalla commozione: “Cari familiari è durissimo. Quando viene a mancare un figlio viene a mancare la parte migliore di noi, però la signora Antonella ha avuto forza in questa Italia che ha perso totalmente i valori e dove negli ultimi trenta anni abbiamo vissuto la mappa degli scandali. E da qui, da un luogo così difficile come Scampia nasce oggi la speranza e la limpidezza di una donna che pur perdendo l’amore più grande, parla di perdono e di correttezza. Una mamma che nonostante la tragedia non perde i suoi valori morali”.
“In quel terribile 3 maggio – continua De Laurentiis – al ritorno della squadra mi chiesero di portare la Coppa a Napoli, ma che valore aveva portare quel trofeo? Noi i trofei vogliamo vincerli a testa alta, con onore e col rispetto che meritiamo. Viviamo in un Paese spaccato dal campanilismo e dalla rivalità, ma noi siamo tutti italiani, figli della stessa terra. Quella notte della finale Ciro ha difeso un pullman pieno di bambini e di famiglie che stavano andando allo stadio. Con la morte di Ciro è morto il calcio italiano. Spero che questa tragedia possa servire a ritrovare i valori sani, ritrovare una identità e far ripartire nella maniera sana il nostro sistema calcio. La commozione non mi permette di proseguire, scusatemi. Abbraccio la mamma, il papà e tutta la famiglia di Ciro”.

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