di Eliana Del Prete

“Nei cieli bigi guardo fumar dai mille comignoli Parigi “. Poche iniziali battute e comincia a palpitare a Napoli l’atmosfera natalizia del capoluogo parigino del 1830 cui è legata l’esistenza spensierata e gaia di un gruppo di giovani artisti bohémien. Marcello, interpretato da Alessandro Luongo; Schaunard, al secolo il baritono Biagio Pizzuti, Anna Maria Sarra nelle vesti di Musetta nonché Matteo Ferrara nelle doppie vesti di Benoît e Alcindoro. Poi ci sono loro, il soprano Erika Grimaldi nel ruolo di Mimi ed il tenore Gianluca Terranova che ha dato vita ad un poeta passionale e sensibile: Rodolfo.

Dunque per La Bohème un cast d’eccezione per una prima d’eccezione andata in scena ieri sera al teatro San Carlo. Un successo preannunciato ancor prima del “tutto esaurito” dalla garanzia di una produzione di grande spessore artistico-culturale che ha voluto offrire ai più la possibilità di godere di un’opera unica a prezzi popolari.

La Bohème infatti rientra nel progetto “San Carlo Opera Festival” l’iniziativa che a partire dall’11 luglio con la prima della Tosca, fino al prossimo 3 ottobre, proporrà a prezzi concorrenziali opera, balletto e sinfonica. Non era dunque un caso se ieri, a lasciarsi emozionare da una delle più suggestive pagine di lirica mai scritte, non v’erano solo adulti, ma ragazzi di ogni età.

Le vicende della soffitta, del caffè Momus e lo strazio di Rodolfo per la morte di Mimì non hanno raggiunto solo l’anima dei melomani ma hanno saputo toccare il cuore anche di bambini che, in alcuni momenti, non hanno trattenuto le lacrime, soprattutto quando Mimì si spegne dolcemente circondata dal calore degli amici e dell’amato Rodolfo.

A rendere tutto ancora più forte,il contributo di un’orchestra e di un coro ineccepibili diretto dal M° Marco Faelli, così come per la direzione del coro delle voci bianche affidato al M° Stefania Rinaldi.

“C’aggio miso ‘o core!” Ha esclamato Gianluca Terranova a fine rappresentazione sfoggiando un impeccabile accento partenopeo. Il tenore romano, dopo aver interpretato nel 2012 la fiction “Caruso,la voce dell’amore” ha intessuto con il popolo napoletano un legame profondo. A questo artista infatti va il merito di aver saputo più di ogni altro interprete valorizzare la cultura e la storia della nostra città. Al San Carlo, nel 2011, aveva già incantato il pubblico con la Lucia dì Lammermoor. Oggi quel successo si rinnova così come la stima e l’apprezzamento verso chi, nonostante la notorietà e fama mondiale, continua ad essere disponibile e rispettoso con tutti.

Le Bohème replica fino al 25 luglio in questo gioiello di architettura la cui bellezza veniva così descritta da Stendhal:

“Non c’è nulla in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la pallida idea.Gli occhi sono abbagliati, l’anima rapita”.