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di Daniela Muscari Tomajoli
Un film emozionante, una storia d’amore e di amicizia raccontata alla maniera di F. Özpetek, il registra sceneggiatore che vanta un palmares di tutto rispetto per critica e premi vinti. “Allacciate le Cinture”è da annoverarsi tra i film più apprezzati del momento riscuotendo grande consenso di spettatori. Ineccepibile il cast. Kasia Smutniak, interpreta un duplice ruolo; prima una semplice ragazza di buona famiglia che lavora in un bar e dopo una moglie tradita dall’uomo che ama e dalla vita. Nonostante le avversità ed un brutto male, riesce a recuperare un rapporto difficile e mettere all’angolo la rivale. Nella pellicola troviamo inoltre Francesco Arca nei panni di un meccanico rozzo, palestrato, tatuato nonché razzista, che riesce a far innamorare di sé una ragazza decisamente molto diversa da lui. Un ruolo non facile da interpretare poiché, più che con le parole, il personaggio si manifesta con sguardi profondi ed intensi, profondendo emozioni nella tormentata storia. In silenzi ricchi di parole, prende vita l’interpretazione di Arca che si snoda in una storia dove un’esistenza imprevedibile
coinvolge tutti i sensi a tal punto, che bisogna “allacciare le cinture” contro le turbolenze della vita stessa. In questo film si intravedono altre opere di Özpetek (Le Fate Ignoranti, La Finestra di Fronte, Cuore Sacro, Saturno Contro, Mine Vaganti) in cui il regista riesce a trattare con delicatezza, sensibilità e perfino humour temi drammatici che vengono affrontati con coraggio, e consapevolezza che ció che conta nella vita è avere “bei ricordi” da condividere con le persone amate.
All’uscita dalle sale napoletane dove il film è record di incassi, ci imbattiamo in sguardi lucidi, emozionati. Bellissimo! È l’aggettivo più usato dalle ragazze che continuano a sognare ad occhi aperti.